The Perfect Candidate ⋅ Un film di Haifaa Al Mansour ⋅ 76. Biennale Cinema di Venezia ⋅ Concorso

Ogni volta che ci si accosta, anche a livello artistico, all’area del Medio Oriente il rischio luogo comune, o pregiudizio, è sempre dietro l’angolo. In particolare, il sistema dell’informazione occidentale tende a veicolare notizie dietro cui spesso si nasconde un’opinione (molto precisa), quasi costantemente caratterizzata da una presa di posizione aprioristica e/o di carattere ideologico. Ancor di più, la questione si fa delicata quando oggetto dell’attenzione di un artista o di un/una regista (nel caso del cinema) è l’Arabia Saudita, Paese centrale e strategico dal punto di vista geopolitico e delle alleanze internazionali, ancorché pieno di contraddizioni e problemi sociali.

Sta di fatto che ultimamente un impulso verso la modernizzazione è stato dato e che lentamente la condizione femminile sembra stia migliorando. Sono stati riaperti i cinema, sono di nuovo frequentabili le sale da concerto, l’arte è stata sdoganata e alle donne è stato dato il permesso di guidare la macchina. Il rischio, in definitiva, è quello di guardare a determinate situazioni internazionali con occhio “colonialista”, con quello sguardo (assurdo) di superiorità che non fa altro che impedire di vedere le cose con la chiarezza necessaria.

Così, quando una cineasta saudita si mette dietro la macchina da presa per raccontare con un film una vicenda legata al suo Paese è opportuno visionare il lavoro in questione con attenzione e facendo un passo indietro rispetto alle proprie (presunte) convinzioni. Prendiamo il caso della regista Haifaa Al Mansour e del suo lungometraggio intitolato The Perfect Candidate.

Si tratta di una piccola operazione creativa realizzata con una chiara dignità espressiva, registica e produttiva. Abbiamo detto “piccola operazione creativa” perché si tratta di una “piccola storia” che intende però indirizzare l’attenzione del pubblico internazionale (e non solo) su ciò che sta succedendo nel Regno Saudita in questo primo scorcio di terzio millennio.

Haifaa Al Mansour

La vicenda è estremamente chiara: una giovane e moderna dottoressa che lavora in un Pronto Soccorso di una piccola cittadina si trova casualmente a essere candidata come Consigliere Comunale alle imminenti elezioni amministrative. Dietro questo schema narrativo si cela la volontà da parte di Haifaa Al Mansour di rivelare la reale condizione della donna nella società saudita e  anche nella dimensione privata della famiglia. Il percorso politico della protagonista è decisamente complicato, così come difficile risulta quello professionale di medico. Anche se la situazione è migliorata, secondo Haifaa Al Mansour in Arabia Saudita c’è ancora moltissimo da fare.

Probabilmente questa impostazione contenutistica potrebbe sembrare ad alcuni fin troppo prevedibile (e forse è anche così), ma il “piccolo” pregio di questo “piccolo” film è quello di essere costruito con una certa grazia e un sottile e variegato senso dell’umorismo, fattori che non consentono mai al film di naufragare in una scontata denuncia di carattere sociale senza sfumature.

The Perfect Candidate è basato su una sceneggiatura estremamente pratica e semplice, non ci sono fronzoli narrativi e nessuna particolare invenzione. Lo stesso discorso è possibile fare per quel che riguarda l’impostazione visuale e registica. Ci troviamo, infatti, in un campo di correttezza formale e linguistico non attaccabile. Ma di guizzi espressivi e visuali, neanche l’ombra.

Alla fine non resta che affezionarsi alla storia del personaggio centrale, aderendo interiormente alla sua lotta per la modernizzazione e al possibile processo di mutazione del ruolo della donna nella società saudita.

© CultFrame 08/2019

TRAMA
Una giovane intraprendente dottoressa lavora in un Pronto Soccorso della cittadina in cui vive. Il presidio medico in questione è raggiungibile solo attraverso una strada sterrata che spesso è piena di fango. La donna deciderà così di attivarsi per dare dignità a chi lavora all’Ospedale e ai malati che spesso si trovano in difficoltà quando devono raggiungerlo. Non rimarrà altro da fare alla dottoressa, se non impegnarsi politicamente per far sì che la situazione cambi e che si asfalti la strada che conduce al Pronto Soccorso. Il suo impegno sociale, però, non è ben visto dal resto della cittadinanza.

CREDITI
Titolo: The Perfect Candidate / Regia: Haifaa Al Mansour / Sceneggiatura: Haifaa Al Mansour, Brad Niemann / Montaggio: Andreas Wodraschke, BFS / Fotografia:: Patrick OrthMusica: Volker Bertelmann / Interpreti: Mila Alzahrani, Dhay, Khalid Abdulrhim, Shafi Al Harthy / Produzione: Roman Paul, Gerhard Meixner, Haifaa Al Mansour, Brad Niemann / Paese: Germania, Arabia Saudita / Durata: 101 mins.

SUL WEB
Filmografia di Haifaa Al Mansour
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito

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