L’uomo fedele ⋅ Un film di Louis Garrel

Fedele alla lettera – i temi della coppia, della gelosia, dei sentimenti irrisolti – ma non allo spirito di un cinema paterno assai più teorico e ambizioso, il mondano figlio d’arte Louis Garrel si è da tempo costruito una carriera autonoma di attore fatale giunta ora alla seconda prova dietro la macchina da presa. Garrel fils non rinuncia a stare anche sullo schermo e per farlo si accompagna a un duetto di bellezze. La prima è quella di Laetitia Casta, una Marianne sia per il nome che porta il suo personaggio sia perché eletta donna-simbolo di Francia qualche anno fa e onorata, come sempre in questi casi, con un busto scolpito che si trova all’Assemblée Nationale. La seconda bellezza è quella di un’altra figlia d’arte, doppia per di più, perché Lily-Rose Depp che interpreta Ève ha per mamma la nota Vanessa Paradis e per papà il notissimo Johnny Depp.

Diviso tra le due, il personaggio di Abel interpretato da Garrel è una specie di inetto emotivo, un buono, però, come suggerisce il suo nome, che attraversa quasi inconsapevole ogni esperienza più preoccupato dall’urgenza di trovare soluzioni immediate ai problemi che dalla ricerca delle cause che li determinano. La donna che ama lo lascia perché è incinta dell’amico Paul? Abel si chiede quando e dove traslocare prima ancora d’interrogarla sul come e perché di questa relazione. E forse fa bene Abel a rimanere a galla sulla superficie delle cose perché nell’universo del film, le ragioni che muovono le azioni si scoprono sempre più aleatorie, casuali, inconsistenti dei misteri e degli interrogativi a cui danno il via.

Louis Garrel

Quando Paul muore, Marianne e Abel si riavvicinano e riallacciano una relazione ma Joseph, il figlio di lei, confessa ad Abel di sospettare che il padre sia morto avvelenato dalla madre. Abel si trova così a voler comprendere quanto di vero possa esserci nelle parole del bambino ma la sua ricerca si perde, sfuma nel sospetto che forse Joseph stia solo cercando di spaventare Abel per allontanarlo dalla madre. Nel frattempo, a intromettersi tra i due arriva anche la giovane Ève, sorella di Paul da sempre innamorata di Abel, che ingaggia una guerra con Marianne per conquistare l’uomo. Ma Marianne rende presto le armi consegnando Abel, inerme e sempre in balia degli eventi, alla ragazza che ben presto se ne stufa.

L’uomo fedele è un divertissement scritto a quattro mani dall’attore-regista e dal veterano Jean-Claude Carrière che gioca con alcuni stilemi del testo colto (la voce off dal richiamo letterario, il marivaudage, il vecchio film in bianco e nero visto al cinema) e del giallo d’autore à la Hitchcock (la suspence, il mcguffin) o à la Chabrol (la donna ambigua, l’ossessione amorosa, un’ipotesi di uxoricidio) per svuotarli, per irriderli senza andare da nessuna parte. È certo che il cinema, soprattutto quando è d’intrattenimento, non va preso troppo sul serio anche se esiste una tradizione di cinema d’intrattenimento che è anche capace di avventurarsi nello spazio oscuro tra desiderio e realtà (Hitchcock, again, o talvolta quel Woody Allen che alcuni potrebbero accostare al tono di questo film, filtrato però da un immaginario tutto francese la cui ultima erede è forse la paradossale Valeria Bruni Tedeschi).

Ma a questa commedia dei buoni sentimenti, mascherata un po’ da boutade un po’ da giallo, non interessa condurre fino in fondo alcuna riflessione né sul cinema né sulle relazioni amorose. Il film strappa qualche sorriso, certo (il personaggio del bambino-detective), ma non ha altra ambizione se non quella di giocare da parte di chi, come Louis Garrel, ha la fortuna di potersi permettere il privilegio di questo gioco costoso.

© CultFrame 04/2019

TRAMA
Marianne lascia Abel perché è incinta di Paul. Qualche anno dopo, i due si incontrano al funerale di Paul e riallacciano una relazione, Ma la storia è ostacolata dalla gelosia di Joseph, figlio di lei, e di Ève, sorella di Paul, che sin da ragazzina ha una cotta per Abel.

CREDITI
Titolo originale: L’homme fidèle / Regia: Louis Garrel / Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Louis Garrel / Fotografia: Irina Lubtchansky / Montaggio: Joelle Hache / Musica: Philippe Sarde / Scenografia: Jean Rabasse / Interpreti: Laetitia Casta, Lily-Rose Depp, Louis Garrel, Joseph Angel / Produzione: Why Not Productions / Francia, 2018 / Distribuzione: Europictures / Durata: 75 minuti

SUL WEB
Filmografia di Louis Garrel
Europictures

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