To Thavma tis thallassas ton Sargassòn (Il miracolo del mare dei Sargassi) ⋅ Un film di Syllas Tzoumerkas

Siamo alle solite. Ancora un gran bel film greco che diventerà un RaroFilm. To Thavma tis Thalassas ton Sargassòn, alias “Il miracolo del mare dei Sargassi”, pellicola di Syllas Tzoumerkas presentata a questo Berlino Film Festival (2019) nella sezione Panorama.

Ebbene, nonostante ciò che crede la sua carismatica protagonista Aggeliki Papoulia, questo film avrà non poche difficoltà a superare il muro che divide, quasi da sempre direi (almeno fino all’arrivo di un certo Lanthimos, ed escludendo l’ormai scomparso ultimo dinosauro Anghelopoulos), il cinema contemporaneo greco e un pubblico internazionale sempre più assorbito dai canoni di un tardo-divismo americano o da schemi precostituiti, in cui la Grecia non rientra, forse per motivi linguistici (?) o tardo pagani, nel recente cinema Europeo.

Premessa necessaria (almeno per il sottoscritto) per evitare equivoci sul fatto di elogiare un’opera, come successe con il suo antecedente, e mi posso permetterei aggiungere, migliore, Miss Violence, esclusivamente perché mi (ri)conosco nelle sue tematiche.

Una città tipica della provincia greca. Ma con alcune particolarità. Città di leva. Città assetata di libertà. Infatti, ha resistito all’assedio turco fino alla fine durante la rivoluzione. Città in cui morì Lord Byron nello stesso periodo. Città che produce il miglior caviale dei Balcani. Città dalla cui laguna i pesci partono e vanno a ingravidarsi nel mare più leggendario del mondo: quello dei Sargassi. Città in cui due donne che più diverse non si può, si trovano, grazie ad un gruppo di uomini, o presunti tali, immischiate in una tragedia elisabettiana che ribalta come un calzino quelle greche solo per dimostrare la loro contemporaneità. Nonostante ciò che se ne dica, delle tragedie in Grecia non possiamo farne a meno. Altri arrivano fino al melodramma: i Greci no!

Syllas Tzoumerkas

Il regista Tzoumerkas usa un linguaggio “volgarmente” quotidiano creando personaggi maggiori e minori intorno a una girandola di situazioni che sfiorano il tragi-comico senza cadere mai nel grottesco, il tutto per analizzare i rapporti umani all’interno di una società, come quella greca, che ha smesso da un bel po’ di vivere sui suoi allori ed è in procinto di esplodere non riuscendo a sopportare né la globalizzazione e nemmeno il continuo andirivieni dei suoi figli sotto l’egida del “Xenios Zeus”. Cosi, l’antichità si mescola con la contemporaneità, il sesso anche promiscuo con le liturgie mistiche, la legge con la sua antitesi, la libertà con uno sguardo perso nel vuoto e l’amore materno (una mamma interpretata dalla ex bad girl del cinema commerciale greco Katerina Helmy) con una firma su un foglio che nasconde una bugia blasfema.

Tzoumerkas filma tutto con uno stile calmo e mai isterico, esattamente come sono le acque che vanno e vengono della laguna di Mesolonghi, quelle che coprono qualsiasi vergogna o presunta tale: dipende da che parte la si guardi. Ed è forse questa dualità dello sguardo che colpisce in To Thavma tis Thalassas ton Sargassòn, quello che non ti permette di dare giudizi su nessun tipo di azione, per quanto questa possa essere pericolosa. E parliamo di pericolo visto che il film “accetta” le regole di un thriller. Anche se poco canonico. Un thriller tipo quelli in cui la figura del colpevole rispecchia la nostra stessa consapevolezza. E questo non significa arrampicarsi sugli specchi perché questa pratica arriva con Freud e i greci c’erano ben prima dell’austriaco.

Aggeliki Papoulia è sempre quell’attrice spigolosa, ben disposta, generosa, anche nelle scene che attraversa con la furia di una menade, che ben conosciamo, anche nei film di Lanthimos, ma in questo caso Youla Voudali nella parte di Rita le tiene testa onorevolmente. Syllas Tzoumerkas ci aveva convinto con Blast. Con quest’ultima opera, invece, ci ha affascinato.

© CultFrame 02/2019

Film presentato alla 69° Berlinale

TRAMA
Siamo in una piccola città della provincia greca. Una donna poliziotto deve scoprire la verità sul suicidio di un cantante locale. Dietro tutto c’è una storia di droga, denaro sporco, e sopratutto di tante verità inconfessabili. Verità che molti vorrebbero che rimanessero sepolte.


CREDITI

Titolo originale: To thavma tis thallassas ton Sargassòn / Regia: Syllas Tzoumerkas / Sceneggiatura: Youla Boudali, Syllas Tzoumerkas / Montaggio: Andreas Wodraschke / Fotografia: Petrus Sjovik / Scenografia: Jorient Sont / Interpreti: Aggeliki Papoulia, Youla Boudali, Hristos Passalis, Laertis Vassilliou, Argyris Xafis, Katerina Helmy / Produzione: Homemade Films, Maria Drandaki / Paese: Grecia, Germania / Durata: 121 minuti

SUL WEB
Berlinale – Il sito

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