Inaugurato il Photography Centre al Victoria and Albert Museum di Londra

Thomas Ruff (b. 1958) Tripe_13 (Madura. The Tunkum from east). C-type print 2018 © Courtesy of Thomas Ruff and David Zwirner Gallery Thomas

Il 12 febbraio 1858 il South Kensington Museum, oggi Victoria and Albert Museum, ospitava una mostra di fotografie, la prima assoluta in un museo. Composta da un migliaio di immagini, era stata organizzata in collaborazione con la Photographic Society di Londra e la regina Vittoria aveva preso parte all’inaugurazione. Oggi il V&A possiede una delle più grandi collezioni di fotografia al mondo, che consta di oltre 800.000 oggetti. Da ottobre, il museo ha inaugurato la prima fase di ampliamento del Photography Centre, che raddoppierà di dimensioni nel 2022, per un investimento totale di 3 milioni di sterline. La responsabilità di ridisegnare gli spazi della National Competition Gallery (costruita nella seconda metà del XIX secolo), è stata affidata all’architetto David Kohn, che ha concepito l’allestimento complessivo delle pareti, delle vetrine e dell’arredamento, a cominciare da un doppio display ai lati dell’ingresso, costituito da un centinaio di esemplari di macchine fotografiche storiche.

Photography Centre, Room 101. © Victoria and Albert Museum, London
Photography Centre, Room 101. © Victoria and Albert Museum, London

La prima sala, dal titolo “Collecting Photography: From Daguerreotype to Digital”, rappresenta un percorso storico, in cui gli oggetti e le immagini in mostra servono ad illustrare gli sviluppi della fotografia, dal dagherrotipo alle nuove tecnologie. I visitatori sono accolti dalla fotocamera su treppiede in legno ed ottone appartenuta a William Fox Talbot (1835), mentre le fotografie seguono un ordine cronologico: si possono ammirare li primi disegni fotogenici di Fox Talbot su carte imbevute in soluzione di sale da cucina e nitrato d’argento (incluso un esemplare di The Pencil of Nature, il primo libro ad essere illustrato con calotipi) e le cianotipie di Anna Atkins, dall’inconfondibile colore blu.

Si passa poi ai dagherrotipi di Antoine-François-Jean Claudet, uno dei pionieri del processo, messo a punto da Louis Daguerre. Divenuto possessore di una parte del brevetto, Claudet aveva aperto, a partire dal 1840, uno studio fotografico nella Adelaide Gallery, a Londra, ed aveva anche scoperto che una miscela di bromo e cloruro di iodio accelerava notevolmente il tempo di esposizione. Successivamente, nel 1858, lo stereoscopio brevettato da Sir David Brewster veniva presentato all’Esposizione Universale di Londra, incontrando subito l’interesse della Regina Vittoria. La nuova invenzione, prodotta in serie, ebbe un enorme successo, anche oltreoceano. Nella sala del V&A sono allestiti dei visori, tramite cui è possibile ammirare alcune vedute stereoscopiche, tra cui quelle dell’Esposizione londinese di Crystal Palace, realizzate da Negretti e Zambra nel 1855.

L’intervento più interessante dello studio di architettura di David Kohn è senz’altro la “Dark Tent”, uno spazio per conferenze e proiezioni multimediali, che si ispira sia alle prime camere oscure itineranti, sia alla stanza-tenda disegnata dall’architetto neoclassico Karl Friedrich Schinkel, allo Schloss Charlottenhof di Potsdam. Il muro laterale della Dark Tent si apre mediante porte a soffietto pieghevoli sulla Modern Media Gallery, che mira a presentare, di volta in volta, una selezione temporanea di nuove acquisizioni. In occasione dell’inaugurazione del Photograpy Centre, è possibile ammirare la stampa a grandezza naturale di una finestra di Lacock Abbey, immortalata da Fox Talbot, l’immagine di un lampo, ad opera di Hiroshi Sugimoto, e “171 Clouds from the V&A Online Collection, 1630 – 1885, 2018”, un video dell’artista americana Penelope Umbrico. Come si evince dal titolo, si tratta di un video digitale che comprende immagini di nuvole estrapolate dalle fotografie di archivio dei dipinti di paesaggio della collezione del museo. Quest’opera, in cui l’essenza effimera delle nubi si sposa alla materialità dello schermo, è il primo lavoro ad essere presentato sullo speciale ‘Light Wall’.

Infine, la sala 101, raccoglie opere di fotografi contemporanei, ed una serie di opere commissionate appositamente dal V&A al fotografo tedesco Thomas Ruff. L’artista ha avuto ampio accesso alle collezioni del museo ed è rimasto molto colpito dalla qualità e dal fascino dei negativi su carta di Linnaeus Tripe, fotografo ufficiale per la Compagnia delle Indie Orientali (1850). Ruff ha quindi scelto di riproporre una serie monumentale di vedute dell’India e della Birmania, che, in molti casi, raffigurano templi, palazzi e monumenti ormai scomparsi. L’artista ha messo in risalto i particolari più intriganti, dallo scolorimento del negativo ai processi di “ritocco” originalissimi, tra cui la decisione di Tripe di dipingere a mano nuvole e fogliame, per creare effetti diversi.

Questa commissione riassume in se la storia dei diversi processi, tecniche e tecnologie del mezzo fotografico ed inaugura con bellezza evocativa i nuovi spazi del museo.

© CultFrame 11/2018

INFORMAZIONI
Photography Center / Cromwell Road, Londra
Inaugurato: 12 ottobre 2018
Orario: Tutti i giorni 10.00 – 17.45 / venerdì 10.00 – 22.00 / Ingresso libero

SUL WEB
Photography Center, Londra

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