Corleone – Il potere e il sangue / La caduta ⋅ Un film di Mosco Levi Boucault ⋅ Festa del Cinema di Roma 2018 ⋅ Selezione ufficiale

È veramente difficile per un italiano, e anche per un siciliano (come chi scrive), assistere alla proiezione del film diviso in due parti Corleone – Il potere e il sangue / La caduta. Difficile ma assolutamente doveroso, difficile ma straordinariamente catartico.

Il fatto è che lo sguardo esterno del regista Mosco Levi Boucault (nato in Bulgaria ma francese d’adozione) proprio perché “altro” rispetto ai meccanismi perversi a cui noi siamo così abituati, proprio perché distante (ma non poi così tanto), è stato in grado di mettere a fuoco con estrema precisione una delle vicende più tragiche e oscure della storia del nostro squinternato e folle paese.

Un italiano, minimamente informato, in fin dei conti, conosce parecchio della Mafia, dei corleonesi, di Totò Riina e del periodo stragista di Cosa Nostra. Ma il punto non è sapere, quanto piuttosto avere la freddezza di ragionare in modo lucido, di analizzare i fatti con totale chiarezza, di ordinare i pensieri con nitidezza di fronte a un’epoca che ha lasciato una scia di sangue senza precedenti e un segno purtroppo indelebile nella storia della nostra penisola.

Levi Boucault, già avvezzo al racconto dell’Italia contemporanea (vedi i precedenti documentari Berlusconi, Affaire Mondadori – 2006 e Ils étaient les Brigades rouges2011), si è avvicinato con grande attenzione alla vicenda criminale del clan dei corleonesi e ha operato come una sorta di implacabile anatomopatologo: ha aperto, ha guardato, ha analizzato e ha ricomposto il “corpo degli orrori” di Cosa Nostra, come se si trovasse nel gelo di una camera operatoria dove la malattia deve essere individuata ed estirpata.

Per far ciò, l’autore si è servito di personaggi estremamente importanti: dal giudice Giuseppe Ayala, pubblico ministero al maxi processo contro Cosa Nostra, a Francesco Accordino, dirigente della Polizia palermitana in prima linea nella lotta alla Mafia, fino Letizia Battaglia, fotografa che ha documentato con il suo dispositivo ottico il sangue che inondava le strade di Palermo negli anni dei corleonesi.

Ma le testimonianze più agghiaccianti e sconvolgenti (e utili) sono quelle di alcuni pentiti che nel corso del tempo con le loro fondamentali dichiarazioni hanno contribuito a far smantellare una delle cosche mafiose più sanguinarie della storia (e con essa l’intera cupola). Stiamo parlando di soggetti come Gaspare Mutolo, Giuseppe Marchese e Giovanni Brusca, quest’ultimo colui che spostando una piccola leva di un apparecchio radio dall’alto di una collina provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta.

In Corleone – Il potere e il sangue / La caduta non si spiega solo per la dinamica “militare” delle azioni mafiose e la feroce dimensione gangsteristica della vita in Cosa Nostra, si cerca anche di comprendere l’essenza sociale della mafiosità, la condizione del boss in una società chiusa e fintamente morale e di “illuminare” le vergognose connessioni tra politica e mafia.

Si tratta dunque di un ritratto a 360° molto preciso e intenso che grazie alla mescolanza di immagini di repertorio e interviste ricostruisce un quadro di violenza e paura che ha segnato per sempre il destino di molte persone.

Ci domandiamo a questo punto, e vista l’importanza di questo documentario, se il film troverà adeguato spazio nella distribuzione italiana (chissà). Ancor più importante, però, sarebbe una capillare diffusione nelle scuole italiane e la messa in onda nei palinsesti televisivi nazionali (magari in prima serata) affinché possa raggiungere il maggior numero di persone e non solo il pubblico sparuto delle sale cinematografiche.

E in ogni caso ciò non potrà avvenire se gli organi di informazione e i mass media non daranno il giusto spazio a un documento visuale e narrativo (più che un documentario) che ha il coraggio di raccontare senza fare sconti a nessuno uno dei capitoli più tragici dell’Italia del dopoguerra.

© CultFrame 10/2018

TRAMA
Attraverso immagini di archivio e interviste viene raccontata la scalata ai vertici di Cosa Nostra del corleonese Toto Riina. Una terribile escalation di violenza e sangue che però, paradossalmente, aprirà la strada alla caduta del boss.

CREDITI
Titolo: Corleone – Il potere e il sangue / La caduta / Regia: Mosco Levi Boucault / Riprese: Jan Zabrana con Alessandro Spinnato, Fabio Cacia, Claudio Valerio / Montaggio: Jan Zabrana, Catherine Gouze / Musica: Dmitry Evgrafov / Narratrice: Maya Sansa / Con: Giuseppe Ayala, Francesco Accordino, Giovanni Anania, Letizia Battaglia, Francesco Paolo Anselmo, Gaspare Mutolo, Giuseppe Marchese, Giovanni Brusca / Produzione: Arte FFrance, Zek, Donatella Palermo, Serge Lalou, What’s Up Films / Anno: 2018 / Origine: Francia, Italia / Durata: 152 min.

SUL WEB
Filmografia di Mosco Levi Boucault
Festa del Cinema di Roma – Il sito

 

0 Shares: