Monrovia, Indiana ⋅ Un film di Frederick Wiseman

Dopo alcune opere dedicate a centri nevralgici del sistema culturale statunitense quali At Berkeley (2013), National Gallery (2014) o Ex libris, (2017), Wiseman torna a immergersi nella provincia americana più agricola, bianca, cristiana. Colpisce infatti, anche per contrasto con i titoli precedenti e con In Jackson Heights (2015), che non appaia quasi nessuna persona di colore in Monrovia, Indiana, film che si apre con l’inquadratura di grandi nuvole nell’azzurro di un cielo che sovrasta i campi di mais del Midwest e poi si chiude significativamente con una lunga cerimonia funebre.

Benché il suo ritratto della cittadina che dista circa trenta miglia da Indianapolis fotografi una società molto chiusa, non si può certo dire che il film sia luttuoso né giudicante: non è luttuoso, perché questa porzione assai rappresentativa della vasta provincia americana è ancora in qualche modo vitale, tramanda le sue tradizioni (che si tratti di tecniche agriculturali o cerimonie religiose) e determina e continuerà a determinare l’esito delle consultazioni elettorali nazionali, cosa che gli analisti politici devono sempre tenere in gran conto; inoltre, sebbene il regista ponga sempre delle tesi precise alla base di ogni suo lavoro d’osservazione, Wiseman non giudica apertamente ciò che filma perché lascia sempre allo spettatore la possibilità di farsi la propria opinione su quanto vede, come per esempio su chi, come Lions club locale, intercetta il bisogno di collocare una panchina vicino alla biblioteca e decide di finanziarla come forma di promozione o su chi opera per la salvaguardia di un territorio nella convinzione che il mondo creato da Dio fosse perfetto e che sono stati gli uomini a rovinarlo.

Frederick Wiseman

Peraltro, gli esseri umani compaiono soltanto alcune scene dopo l’inizio del film, che mostra paesaggi, campi, animali, moduli abitativi tipici con un montaggio svelto da cui deriva anche la durata complessiva inferiore alle due ore e mezza, vale a dire molto minore a quella di tutti i lungometraggi succitati; e, come detto, l’inquadratura finale è per una tomba appena interrata nel cimitero della cittadina dove si nasce e si muore anche se capita a molti di trascorrere altrove una parte della loro vita attiva. Oltre all’assenza apparente di ogni minoranza, man mano che la visione procede si nota che nessuna conversazione quotidiana catturata dalla camera del regista si riferisce mai a un evento esterno alla comunità e ciò non può certo essere un fatto casuale.

Frederick Wiseman

Il procedimento seguito da Wiseman è quello consueto, e prevede la mappatura di ogni strada e attività della cittadina. Ecco dunque la banda della scuola che suona la sigla dei Simpson, il barbiere, la tatuatrice, le veterinarie (con tanto di operazione chirurgica canina in diretta), il negozio di armi e munizioni per cacciatori e per famiglie, ognuno presentato tramite la sua insegna e l’attenta osservazione dei gesti del lavoro di ciascuno. Ed ecco pure istituzioni locali civili e religiose, quali la loggia massonica, alle prese con i rispettivi interventi per un bene comune (siano panchine o idranti) di cui evidentemente non è il governo centrale ma forse neanche lo stato federale a doversi occupare. Così è l’America, che piaccia o non piaccia.

Finite le riprese di questo film, l’ottantottenne autore americano si è concesso un cameo in Les estivantes (2018) di Valeria Bruni Tedeschi, presentato anch’esso alla Mostra di Venezia nel 2018, nella parte di un perplesso selezionatore incaricato di valutare il progetto di film presentato dalla protagonista.

© CultFrame 09/2018
Film presentato alla 75. Biennale Cinema di Venezia

TRAMA
Monrovia, in Indiana, è una cittadina di mille abitanti come ce ne sono tante nel Midwest americano. La sua economia prevalentemente agricola e la scarsa modernizzazione delle sue attività produttive la caratterizzano come una società chiusa ma tutt’altro che in via di sparizione.

CREDITI
Titolo: Monrovia, Indiana / Regia: Frederick Wiseman / Montaggio: Frederick Wiseman / Fotografia: John Davey / Suono: Frederick WisemanPaese: Usa / Produzione: Civic Film, Zipporah Films (Federick Wiseman) / Durata: 143 minuti

SUL WEB
Filmografia di Frederick Wiseman
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito

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