Work in Process: a Londra, cinque artiste esplorano la materialità della fotografia

© Julie Cockburn. Gust, 2018
© Alma Haser. Calatheas, 2018
© Alma Haser. Calatheas, 2018

Alla Photographers’ Gallery, Work in Process è una mostra tutta al femminile che esamina pratiche artistiche e fotografiche in dialogo tra loro, con opere realizzate attraverso la manipolazione delle superfici e l’applicazione di metodiche tradizionali o alternative, dal ritaglio, al collage, dal ricamo al negativo realizzato a mano.

Delle cinque artiste contemporanee presenti in mostra, Alma Haser presenta qui due serie di lavori. Pseudo (2018) è una successione di forme botaniche realizzate attraverso scatti duplicati e sovrapposti, uniti e tagliati, che risultano in imitazioni complesse, metafora delle copie ed alterazioni moderne, dalle piante di plastica alle fake news. Haser, che oltre a questa mostra, esporrà i suoi lavori anche a Photo London, presso lo stand della De Soto Gallery, era stata già protagonista di una personale, sempre alla Photographers’ Gallery, nel 2016, per il progetto Cosmic Surgery. La sua pratica consiste nel manipolare ed assemblare le immagini dal vivo, senza ausili informatici, ri-fotografandole e restituendole in forma tridimensionale, imperfetta e priva di quegli aspetti nitidi ed asettici del digitale. L’appropriazione delle superfici, manipolate e ripetute fino a riconfigurare una nuova realtà, si ritrova anche nel progetto Within 15 Minutes (2017-2018), che presenta ritratti di gemelli identici, assemblati manualmente e combinati assieme in un puzzle che dà vita a creature irriconoscibili.

© Jessa Fairbrother. Dragonfly III
© Jessa Fairbrother. Dragonfly III

Anche l’artista britannica Felicity Hammond basa la sua opera sulle dinamiche di alterazione ed imitazione. In Surfacing (2017), Hammond si focalizza sul paesaggio urbano, in particolare sulle immagini digitali degli annunci immobiliari. Queste, fotografare assieme a cantieri e siti reali, vengono poi stampate su lastre acriliche, che, manipolate ed assemblate assieme, si trasformano in oggetti astratti e dalle valenze scultoree.

La stessa sensazione di fisicità e di intervento materiale, si percepisce nelle stampe in gelatina d’argento, meticolosamente perforate a creare arabeschi e merletti, di Jessa Fairbrother. In Armor Studies – Regarding Skin (un progetto iniziato nel 2012 e ancora in corso) la pelle è involucro e superficie, impalpabile e tattile allo stesso tempo. Per l’artista, il proprio corpo è il punto di partenza di un processo in cui l’azione violenta di ago e filo fissa nel ricamo sia il gesto che lo sguardo. La fotografia attraverso l’azione performativa e perforante, si tramuta così in oggetto fisico.

Julie Cockburn impiega tecniche altrettanto artigianali, come disegni infantili ricamati che solcano fotografie vintage o objet trouvé. L’artista, che sarà anch’essa presente a Photo London 2018 (rappresentata da Flowers Gallery), solitamente trova le immagini su eBay o nei mercatini delle pulci, per poi reinventarle attraverso il taglio, il ricamo e il collage. In Gust (2018) fotografie d’epoca vengono gioiosamente impreziosite da pois ricamati a mano, i fili colorati a trasformare l’ordinario in straordinario. Le immagini originali sono spesso scartate o stropicciate, così, nell’atto di ricamare e trasformare le superfici, per Cockburn c’è, più che violenza, una volontà di riparazione e cura.

© Julie Cockburn. Gust, 2018
© Julie Cockburn. Gust, 2018

Infine, i vividi fotogrammi astratti realizzati dalla statunitense Liz Nielsen. L’artista utilizza un processo alternativo di camera oscura, dove ogni negativo è progettato dall’artista per mezzo di gel colorati trasparenti. L’artista progetta accuratamente anche il modo in cui la luce è esposta sulla carta cromogenica. Le fonti luminose sono anch’esse improvvisate e alternative ed includono torce, luci per biciclette e telefoni cellulari. Il risultato, con le sue astrazioni e trasparenze, è quello di un pezzo unico, dai toni gioiello.

Work in Process è in mostra nello spazio della Print Sales Gallery fino al 9 giugno 2018. Grazie ad una speciale collaborazione con Smartify, i visitatori potranno utilizzare un’app gratuita per scansionare ed identificare le opere d’arte, accedere ad una ricca interpretazione testuale e creare una collezione d’arte personalizzata.

© CultFrame 05/2018

INFORMAZIONI
Mostra: Work in Process
Dal 27 aprile al 9 giugno 2018
The Photographers’ Gallery / 16-18 Ramillies Street, Londra
Orario: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 / giovedì 10.00 – 22.00 / Ingresso libero

SUL WEB
Il sito di Alma Haser
Il sito di Felicity Hammond
Il sito di Jessa Fairbrother
Il sito di Julie Cockburn
Il sito di Liz Nielsen
The Photographers’ Gallery, Londra

 

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