Ready Player One ⋅ Un film di Steven Spielberg

Sono necessari un paio di minuti all’uscita da Ready Player One per riprendere il controllo sensoriale, per smaltire una sbornia visiva causata da due ore di immagini rutilanti, suoni, hard rock nostalgico, vertiginosi passaggi tra virtuale e reale, citazioni pop e magie digitali. In alcune sequenze lo schermo è talmente saturo di “cose”, particolari, azioni in controcampo, scenari complessi e fantastici, che l’occhio fatica a cogliere tutto, e ciononostante Spielberg riesce a gestire il delirio digitale senza rimanerne schiacciato, da grande autore qual è.

Se The Post rappresentava perfettamente lo Spielberg “adulto”, quello di Lincoln, il liberal attento ai diritti civili, difensore delle libertà individuali, impegnato e politico, a pochi mesi di distanza ecco l’altro Spielberg, l’eterno bambino, il visionario di Indiana Jones e Il Grande Gigante Gentile, l’autore che sa essere infantile e profondo, l’animo di un bambino, lo sguardo di un Maestro.

In un brevissimo arco di tempo il regista conferma la sua stupefacente padronanza del linguaggio cinematografico, dei meccanismi di genere, del lessico spettacolare, giungendo con Ready Player One alla sublimazione dell’immagine in un divertissement per cinquantenni. Poiché soltanto gli adulti della mia generazione, ventenni negli anni ’80, potranno apprezzare appieno il tributo dell’autore a un decennio iconico e follemente pop, la ricchezza di citazioni e rimandi, le potenti schitarrate dell’hard rock d’epoca.

Steven Spielberg

Il film si apre sulle note di “Jump” di Van Halen, per proseguire con un soundtrack nostalgico e potente che passa da Alan Parsons Project per arrivare ai Twisted Sisters, in un tripudio di citazioni di videogames Atari, Donky Kong, Space Invaders, Akira, Shining e perfino Terminator 2. Un film che sfida noi cinquantenni imbolsiti a ricordare/rivivere la sorpresa dei primi video games, la sensazione di assoluta libertà delle notti in macchina con amici e stereo a palla, l’entusiasmo per una moda orrenda, ma caratterizzante: i punk, i dark, i metallari, ecc…..

Se di mettere insieme alla rinfusa un sacco di cose sono capaci in molti, soltanto Spielberg è in grado di mettere ordine in questo magmatico caos, di non perdere di vista l’ossatura del racconto, di non lasciare che il sintetico prevalga sull’umano, che la tecnologia sterilizzi i sentimenti e così, ancora una volta, Ready Player One diviene racconto di formazione e di resistenza, anzi di “persistenza del reale” in un universo virtuale che ci illude di essere belli, bravi e tanto svegli. Sappiatelo: non è vero.

© CultFrame 04/2018

TRAMA
2045. Sul pianeta Terra, sovrappopolato e inquinato, l’unica fonte di svago per l’umanità è l’OASIS, un programma di realtà virtuale sviluppato dal programmatore James Halliday. Alla sua morte, il mondo virtuale che vale miliardi di dollari verrà dato in eredità alla prima persona che riuscirà a risolvere una serie di Easter Eggs disseminati nell’universo di Oasis. Fra le milioni di persone che si cimenteranno nell’impresa c’è anche Wade Owen Watts, un diciottenne nerd sovrappeso appassionato di videogames e giochi di ruolo.


CREDITI

Titolo: Ready Player One / Regìa: Steven Spielberg/ Sceneggiatura: Zak Penn, Ernest Cline dall’omonimo romanzo/ Fotografia: Janusz Kaminski/ Montaggio: Michael Kahn/ Scenografia: Adam Stockausen/ Musica: Alan Silvestri/ Interpreti principali: Tye Sheridan, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, T.J. Miller, Simon Pegg, Mark Rylance/ Produzione: Amblin Productions/ Distribuzione: Warner Bros. Italia/ Paese: U.S.A., 2018/ Durata: 135 min.

SUL WEB
Sito ufficiale del film Ready Player One di Steven Spielberg
Filmografia di Steven Spielberg
Warner Bros. Italia

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