Ore 15:17 – Attacco al treno ⋅ Un film di Clint Eastwood

È difficile per chi ha amato Clint da Dirty Harry a Sully, passando per capolavori misconosciuti come La Notte Brava del Soldato Jonathan (Don Siegel, 1971), attore roccioso, regista sorprendentemente sensibile…. è difficile ammettere che Ore 15:17 – Attacco al treno è un brutto docu-drama, ma ancor peggio un film parecchio noioso.

Da molti anni ormai la tematica principale dell’eclettica filmografia dell’ottantottenne regista gira attorno all’eroismo dei suoi working-class heroes: dal cecchino al pilota, dal cantante al rugbista, fino alla sublimazione di quest’ultima pellicola, in cui l’uomo comune diviene protagonista, in senso letterale. E non se la cavano neanche male gli autentici eroi e autori del libro da cui il film è tratto, l’interpretazione è più che dignitosa e la scelta registica ricorda il realismo canterino di Jersey Boys in cui le canzoni venivano realmente cantate dal vivo durante le riprese.

Clint Eastwood

Peccato che il film releghi negli ultimi minuti le scarne sequenze dell’attacco terroristico, che arrivano quasi per sfinimento in un anti-climax privo di pathos. I primi 80 minuti, infatti, sono dedicati alla tediosa descrizione dell’infanzia dei tre, i problemi scolastici, le delusioni militari, morose e lavoretti: una cronistoria che vorrebbe i tre destinati da sempre al grande gesto, ma risulta faticosa e un po’ insensata, tutta infarcita di buoni sentimenti cristiani e orgoglio middle-class. Fede e orgoglio che i nostri eroi portano in giro per l’Europa, in un viaggio costellato da intollerabili cliché: a Roma c’è sempre il sole e in sottofondo “Volare” instrumental version, in Germania si beve birra, ad Amsterdam ci si sballa e le ragazze sono un po’ mignotte e i francesi sono antipatici. Ma il minimo si raggiunge a Venezia, tra i canali e Piazza San Marco, i tre studenti/militari si accomodano per pranzo sulla terrazza ristorante del Gritti Palace (!!!) e con univoco entusiasmo ordinano il tipico piatto veneziano: la pizza!

Clint Eastwood

Sfiniti attendiamo il momento action, ma si risolve in poche, frammentate sequenze senza alcun mordente. Intendiamoci, Eastwood è un noto repubblicano e i suoi film sono tutti percorsi da un palese orgoglio a stelle e strisce, ma anche da una sensibilità che si fa intimo dolore, sofferenza esistenziale, come in American Sniper. Non qui, dove la propaganda, la fede intesa come sostegno bellico (dio è con noi) rendono la pellicola greve e didascalica, una sorta di ideologia cristiano/bellicosa spiegata ai mollaccioni europei, senza ombre, senza profondità, né riflessione: grazie a dio su quel treno c’erano tre bravi ragazzi americani. Il film è tutto qua.

© CultFrame 02/2018

TRAMA
Nelle prime ore della sera del 21 agosto 2015, il mondo ha assistito stupefatto alla notizia divulgata dai media, di un tentato attacco terroristico sul treno Thalys n. 9364 diretto a Parigi, sventato da tre coraggiosi giovani americani in viaggio attraverso l’Europa. Il film ripercorre le vite di questi tre amici, dai problemi dell’infanzia alla ricerca del loro posto nel mondo, fino alla serie di eventi sfortunati che hanno preceduto l’attacco. Durante quell’esperienza che li ha messi a dura prova, la loro amicizia non ha mai vacillato, diventando la loro arma più potente che ha consentito loro di salvare le vite di oltre 500 passeggeri presenti a bordo.


CREDITI

Titolo: Ore 15:17 – Attacco al treno / Titolo originale: The 15:17 to Paris / Regìa: Clint Eastwood / Sceneggiatura: Dorothy Blyskal dal libro di Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone, Jeffrey E. Stern/ Fotografia: Tom Stern / Montaggio: Blu Murray / Scenografia: Kevin Ishioka / Musica: Christian Jacob / Interpreti principali: Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone, Judy Greer, Jenna Fisher / Produzione: Malpaso Productions / Distribuzione: Warner Bros. Italia / Paese: U.S.A., 2018 / Durata: 94 min.

SUL WEB
Sito ufficiale del film The 15:17 to Paris (Ore 15:17 – Attacco al treno) di Clint Eastwood
Filmografia di Clint Eastwood
Warner Bros. Italia

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