Don’t forget me. Un film di Ram Nehari. 35° Torino Film Festival. Miglior Film, Migliore Attrice e Miglior Attore

Ram NehariIl miglior film del concorso al Torino Film Festival 2017, secondo la giuria presieduta dal regista Pablo Larraín, si apre con una serie di tableaux vivants in cui tutti i personaggi – protagonisti, comprimari e comparse – ci vengono presentati in successione: Neils e la sua tuba, Tom (il nome suona maschile ma è una ragazza), le compagne dell’istituto per la cura dei disturbi alimentari in cui lei è ricoverata, il medico, il personale sanitario, la famiglia della ragazza, i compagni di degenza nell’ospedale psichiatrico dove sta Neils… una trovata interessante per attrarre l’attenzione e destare alcuni interrogativi, per esempio che ruolo avranno i “due francesi in ascensore”? E i “toccatori di tette”? E i “cantanti di karaoke”?

L’azione prende avvio quando Tom, dovendo rendere conto quotidianamente all’infermiera dell’andamento del proprio intestino e delle proprie ovaie, dichiara che il primo continua la sua stasi mentre le seconde si sono risvegliate. La ricomparsa delle mestruazioni è accolta come una notizia positiva dall’infermiera ma non dall’anoressica Tom per cui un corpo sano è un corpo grasso quindi schifoso, angosciante. L’anoressia è una gabbia esistenziale, una morsa che attanaglia e mortifica ogni spinta vitale, una distorsione della percezione che disorienta chi ne è affetto rispetto al proprio corpo e ai propri desideri.

Ram NehariIl film di Nehari sceglie di affrontare un problema così cupo con la levità di una commedia romantica che concede alla sua protagonista un residuo di voglia di vivere, un filo sottile con cui si lega a Neils, un suonatore di tuba stranito, un altro squilibrato che un giorno capita per caso nel cortile del suo istituto, dopo essere uscito, a propria volta, da un ricovero psichiatrico. I due traballano insieme sul confine tra vitalità e disperazione, tra vita e morte, tra speranza e illusione mentre scappano dall’istituto e vagano nella notte di Tel Aviv.

I due bravi attori, entrambi insigniti di un premio al 35° TFF, sono capaci di imprimere credibilità ai personaggi permettendo al film di non cadere mai nell’assurdo o nel compiacimento della follia. Lei, in particolare, usa le espressioni del viso per raccontare il conflitto tra fragilità e forza di volontà che agita Tom, sempre tesa nello sforzo di dimostrare la propria sprezzante superiorità e la propria capacità di eccellere mentre in realtà è divorata da paura, rabbia e solitudine. Il mondo per Tom (e Neils) non è altro che la proiezione del tragico e distorto teatrino famigliare in cui la durezza paterna e l’ossessività materna raccontano tutti i fantasmi del presente e del passato di Israele.

© CultFrame 12/2017

TRAMA
Tom vive in un istituto di cura dei disturbi alimentari e un giorno incontra per caso Neil, un suonatore di tuba capitato per caso in istituto, con cui decide di tentare la fuga.

CREDITI
Titolo: Don’t forget me / Titolo originale: Al tishkechi oti / Regia: Ram Nehari / Sceneggiatura: Nitai Gvirtz / Interpreti: Nitai Gvirtz, Moon Shavit, Carmel Bato, Ronna Lipaz Michael / Fotografia: Shark de Mayo / Montaggio: Ido Muchrik / Musica: Steve Nieve / Produzione: Yifat Films ltd, Tabo Tabo films, Film Five / Israele, Francia, Germania, 2017 / Durata: 87 minuti.

SUL WEB
Filmografia di Ram Nehari
CULTFRAME. 35° Torino Film Festival. Programma. di Claudio Panella e Silvia Nugara
Torino Film Festival – Il sito

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