Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore ⋅ Un film di Robin Pront

Il cuore verde delle foreste e delle brughiere delle Ardenne racchiude una memoria lontana di felicità per Dave e Kenneth, fratelli che in quei boschi hanno vissuto un indimenticabile brandello di infanzia, ovvero il solo ricordo sereno che li accomuna in una vita di sempre più aspri contrasti. Ed è di nuovo lì – ormai adulti e marchiati da un’esistenza violenta – che torneranno per compiere il loro destino e chiudere il cerchio fatale degli eventi. Il cammino dei due protagonisti, infatti, segue un andamento segnato dall’ineluttabilità del tragico il cui percorso circolare li (ri)porta ad una partenza che è già, inevitabilmente, una fine. Quattro anni prima, mentre tentano di mettersi in salvo dopo una rapina finita male, i fratelli, insieme a Sylvie, compagna di Kenneth, si danno alla fuga ma quest’ultimo viene catturato e accetta di finire in carcere senza rivelare il nome dei suoi complici. Durante il periodo di detenzione, però, la vita oltre le sbarre cambia e Dave e Sylvie iniziano ad amarsi all’insaputa di quel fidanzato che si è “sacrificato” per loro. Una volta scontata la pena i tre dovranno quindi affrontare la realtà con tutto il carico delle fatidiche conseguenze.

Tratto dall’omonima pièce teatrale di Jeroen Perceval (che ha il ruolo di Dave sia sul palcoscenico, sia nel film) Le Ardenne è uno spietato teorema dell’inesorabile che si esprime attraverso la potenza delle immagini e dei sentimenti forti, ferini e primigeni che governano la storia. Candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero per il Belgio, il lungometraggio di esordio del giovane Robin Pront, racconta con spietata lucidità la plumbea parabola di una faida familiare che ha il sapore shakespeariano della vendetta sotto la luce livida e tagliente del noir.

Il regista colloca i suoi personaggi in un ambiente, sia intimo sia urbano, di grigio squallore e di endemica disperazione dove i sentimenti, siano essi generati da legami di sangue o da un’attrazione sessuale, vengono costantemente prevaricati da quell’egoismo cieco avvezzo solo alla violenza anche quando si parla di “amore”. Il femminile e il materno, rappresentato dalla madre dei due e da Sylvie, finiscono per soccombere al gioco spietato di quegli uomini che amano – e nel contempo odiano – e che le costringono a subire ogni momento di affetto come forma di possesso.

Robin Pront

Sembra non esserci un domani migliore per questi fratelli e per la donna che entrambi desiderano, come se tutti fossero intrappolati in un disegno più grande e insondabile dal quale tentano di affrancarsi, continuando invece a sbattere contro la parete infrangibile del fato.  Il futuro di coppia che Dave e Sylvie cercano faticosamente di costruirsi è ostacolato dalla forzata quanto assurda segretezza nella quale vivere il loro rapporto, terrorizzati dall’idea di rivelarlo a quel Kenneth che, negli anni, ha esasperato la sua ferocia. La vita, allora, sembra letteralmente scoppiare tra le maglie di questa rete di bugie, omissioni e sotterranei rancori che si stringe sempre più intorno ai protagonisti, impedendo loro di compiere un atto di volontà che li renda definitivamente liberi. Kenneth sfrutta il proprio malsano ascendente su Dave per trascinarlo sempre più a fondo, per potergli strappare quella possibilità di “normalità” che ha intuito possa appartenergli e sente come un affronto personale, uno sfregio immeritato.

Pront fa camminare i suoi personaggi (straordinariamente in parte) intorno ad un gorgo e li vede finirci dentro. Le immagini, squarciate da una luce affilata, ci restituiscono, così, tutta la potenza dell’inevitabile senza concedere nulla alla pietà, portando la lotta crudele fino all’acme nella profondità di quei boschi che un tempo videro i due come fratelli ed ora li ritrovano avversari.

Teso e nerissimo, con una regia rigorosa in grado di misurare il dolore e la spietatezza, Le Ardenne è un racconto di barbarie e di miseria umana che afferra lo spettatore quasi brutalmente, per lasciarlo senza fiato e condurlo in apnea verso un epilogo sorprendente e lancinante come un ultimo colpo inferto alla speranza.

© CultFrame 07/2017

TRAMA
Anversa, Belgio. Una villa, un uomo col viso coperto da una calza si lancia nella piscina e riemerge ansimando. Una corsa disperata verso Sylvie, che in macchina e con il motore acceso, lo sta aspettando. Dave è riuscito a fuggire alla cattura dopo una rapina finita male, ma suo fratello Kenneth è stato arrestato. Irascibile, violento ma non traditore, pagherà per tutti. Sconta la sua pena tenendo duro, motivato da un unico obiettivo: ritrovare la propria donna. In quattro anni, però, sono cambiate molte cose e Sylvie e Dave hanno iniziato una nuova vita. Come spiegarlo ora a Kenneth, disposto a tutto pur di riprendersi Sylvie?


CREDITI

Titolo: Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore / Titolo originale: D’Ardennen / Regia: Robin Pront / Sceneggiatura: Jeroen Perceval, Robin Pront dall’omonima pièce teatrale scritta da Jeroen Perceval / Montaggio: Alain Dessauvage / Fotografia: Robrecht Heyvaert / Interpreti: Jeroen Perceval, Kevin Janssen, Veerle Baetens, Sam Lowyck, Jan Bijvoet / Produzione: Savage Film, BAstide Films, PRPL / Distribuzione: Satine Film / Belgio, 2016 / Durata: 92 minuti

SUL WEB
Filmografia di Robin Pront
Satine Film

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