Piuma ⋅ Un film di Roan Johnson

Roan Johnson è un regista italo-inglese, nato a Londra ma formatosi culturalmente e artisticamente in Italia: Laurea all’Università di Pisa e studi al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Il suo film Piuma è paradigmatico riguardo la situazione di una parte del cinema italiano: forti influenze della commedia all’italiana, volontà di osare ma non troppo, sguardo sul contemporaneo con attenzione eccessiva nei riguardi del pubblico di massa. Con questi presupposti, a nostro avviso, non si va certamente lontanissimo.

Ma andiamo con ordine, chiarendo una questione: Piuma non è per niente un film da stroncare. Non avrebbe senso. È gradevole, a tratti decisamente divertente, gli attori sono simpatici e bravi (anche se non proprio tutti), e con molta probabilità dalle parti di Roma, grazie allo slang dei giovani usato a piene mani, farà il “botto”.

Si tratta, in sostanza, di un ottimo prodotto creato con le dosi giuste di tutti gli ingredienti utili per ottenere un buon successo, di un film che affronta in modo brillante tematiche che riguardano le generazioni che si affacciano alla difficile vita “dell’italietta” dei nostri giorni. Tutto bene, tutto a posto. È altresì chiaro che se si cercherà di vedere in quest’opera qualcos’altro, se si immagineranno motivazioni ancor più profonde, oppure intenzioni di tipo più alternativo, il raccolto sarà molto magro.

La vicenda dei ragazzi della Tuscolana (arteria periferica della Capitale), Ferro e Cate, ha il sapore del già visto. I due devono fare ancora l’esame di maturità e si ritrovano con una bambina già concepita che nascerà dopo pochi mesi. Ovviamente, questa condizione provocherà enormi problemi, tra loro e in famiglia. Nulla di eccezionale sotto il profilo contenutistico ma sufficiente a creare un’architettura narrativa costruita su piccoli affreschi separati uno dall’altro, affreschi caratterizzati da situazioni ora grottesche, ora tragi-comiche, ora spudoratamente esilaranti.

Roan Johnson

Grazie a un dialetto romanesco spinto e adolescenziale (la scena dell’ecografia in cui si vede la bambina “impanicata” è in tal senso emblematica), un po’ di toscano (i genitori di Ferro) e di calabrese (il padre di Cate), l’autore cerca di delineare il miscuglio regionale che contraddistingue la metropoli romana, specie nelle immense periferie ai margini della città.

Per il resto, potremmo dire che Piuma è un film che dà una sensazione di ordinaria amministrazione, fatto certamente con passione, professionalità, e anche un po’ di cuore. Gioca, in sostanza, sul sicuro non avendo altre, e maggiori pretese.

Non vogliamo certo fare paragoni diretti e non appropriati (in fin dei conti ogni regista fa, giustamente, le sue scelte e tutte sono più che rispettabili), ma tra un’opera come Piuma e gli ultimi tre film di un autore come Paolo Sorrentino (ma potremmo citare anche la sua opera prima L’uomo in più del 2001) c’è oggettivamente un abisso.

Quest’ultima affermazione non vuole essere una categorizzazione incentrata sul valore delle opere (non lo faremmo, mai) quanto piuttosto la presa d’atto (ammesso che ce ne fosse bisogno) della diversità dei due modelli di cinema che vengono proposti (quello di Sorrentino a volte non compreso). E quest’ultimo è un tema su cui noi critici, per primi, dovremmo riflettere con maggiore attenzione, dando a “Cesare quel che è di Cesare”.

© CultFrame 09/2016 – 10/2016

Film presentato alla 73. Biennale Cinema di Venezia

TRAMA
Ferro e Cate vivono a Roma. Stanno insieme e devono fare l’esame di maturità. All’improvviso scoprono che Cate è rimasta in cinta. La situazione dunque si fa difficile e anche le loro famiglie saranno coinvolte in innumerevoli problematiche da risolvere. Alla fine i due ragazzi, pur senza un grande appoggio, riusciranno a trovare la strada giusta da seguire.


CREDITI

Titolo: Piuma / Regia: Roan Johnson / Sceneggiatura: Ottavia Madeddu, Carlotta Massimi, Davide Lantieri, Roan Johnson / Fotografia: Davide Manca / Montaggio: Paolo Landolfi, Davide Vizzini / Scenografia: Mauro Vanzati / Musica: Lorenzo Tomio / Interpreti: Luigi Fedele, Blu Yoshimi Di Martino, Sergio Pierattini, Michela Cascon, Francesco Colella, Brando Pacitto, Francesca Turrini, Bruno Sgueglia, Clara Alonso / Produzione: Palomar, Sky Cinema / Distribuzione: Lucky Red / Paese: Italia, 2016 / Durata: 98 mins.

SUL WEB
Filmografia di Roan Johnson
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Lucky Red

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