Arrival. Un film di Denis Villeneuve

Denis VilleneuveAvevamo lasciato il talentuoso cineasta canadese Denis Villeneuve con lo spettacolare lungometraggio Sicario (2015), film che potremmo considerare come una via di mezzo tra una spy-story e un thriller d’azione che mostrava tutta la cristallina abilità espressiva di questo regista e le sue indubbie capacità di organizzazione del racconto visivo. Lo ritroviamo nel 2016 con Arrival, opera di fantascienza che si manifesta con chiarezza come una sorta di passo indietro di un autore che comunque continuiamo a considerare uno dei più dotati del panorama contemporaneo.

Dunque: prendete alcuni elementi di 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, mescolateli ad abbondanti porzioni di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg, guarnite con una punta di Interstellar di Christopher Nolan e, infine, condite con un po’ di cinema di Terrence Malick q.b.
Quella che vi abbiamo appena descritto è la sofisticata ricetta utilizzata dallo sceneggiatore Eric Heisserer e dal regista Denis Villeneuve (anche se è doveroso ricordare come il lungometraggio in questione sia tratto dal romanzo di Ted Chiang Story of Your Life).

Villeneuve, come già detto, è un autore dal talento visuale di rara potenza e anche questa sua ultima fatica è caratterizzata da inquadrature che, senza alcun dubbio, rispecchiano pienamente le sue attitudini estetiche. Ma se le grandi astronavi ovoidali (pur ricordando in maniera macroscopica il monolito di kubrickiana memoria) possiedono un impatto visivo scioccante per lo spettatore, lo spettacolo fantascientifico che dovrebbe offrire questo film si ferma qui. Il resto è incatenato allo stereotipo più prevedibile, compresa la grottesca raffigurazione degli alieni: enormi e inquietanti piovre che per comunicare usano una sorta di inchiostro che viene emesso dai loro tentacoli. Ammesso che questa idea fuoriesca direttamente dal romanzo (non l’abbiamo letto), non era possibile con un po’ di inventiva creare qualcosa di meno banale? Ma è mai possibile che gli alieni (con qualche eccezione) al cinema debbano essere quasi sempre ributtanti?

Denis Villeneuve

A chi sostiene che Arrival non sia solo un lungometraggio di fantascienza ma che, invece, sia basato su fattori di tipo mistico-filosofico, rispondiamo che in questo caso i valori veicolati dai contenuti della vicenda non sono per nulla nuovi e sono riassunti in maniera sbrigativa e superficiale.

Ma è l’intera vicenda a non essere credibile (anche se stiamo parlando di finzione cinematografica). La linguista Louise Banks, chiamata niente meno che dalla CIA e dalla Difesa Americana, a decifrare lo “strano” linguaggio degli alieni, conosce a perfezione tutte le lingue del mondo, dal mandarino al sanscrito. Sempre la stessa intelligentissima e brillante Louise riesce a decifrare i segni neri che escono dai “poliponi” all’improvviso, quasi per illuminazione divina.

Arrival, dunque, pur comunicando contenuti alti, e alludendo a temi universali, non po’ essere certamente un film all’altezza delle opere che abbiamo citato all’inizio (neanche di Interstellar, ovvero la più claudicante di quelle a cui abbiamo fatto riferimento). È solo un ottimo prodotto commerciale, un film di notevole fattura, girato con eleganza e mano ferma, intrattenimento industriale ben costruito.

A interpretare il ruolo cardine del lungometraggio niente meno che Amy Adams, una delle attrici più in voga del momento. E sinceramente non ne capiamo il perché.

© CultFrame 09/2016 – 01/2017

TRAMA
Un giorno sulla Terra in molti luoghi sparsi per il Pianeta si palesano delle gigantesche forme ovoidali che stazionano inspiegabilmente nell’aria. Si tratta di astronavi aliene. Governi, eserciti e politici (nonché scienziati) si mettono subito in allarme. Gli alieni intendono però comunicare con la razza umana anche appare impossibile capire il loro linguaggio. Ci penserà l’indomita linguista Louise (aiutata da un fisico-matematico) a trovare il modo di comunicare con i visitatori del Pianeta Terra.


CREDITI

Titolo: Arrival / Titolo originale: id. / Regia: Denis Villeneuve / Sceneggiatura: Eric Heisserer, dal romanzo Story of Your Life di Ted Chiang / Fotografia: Bradford Young / Montaggio: Joe Walker / Scenografia: Patrice Vermette / Musica: Johann Johannsson / Interpreti: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg / Produzione: 21 Laps Entertainment, FilmNationEntertainment, Lava Bear Films / Distribuzione: Warner Bros. Italia / Paese: USA, 2016 / Durata: 116 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Arrival di Denis Villeneuve
Filmografia di Denis Villeneuve
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Warner Bros. Italia

0 Shares: