I killers della luna di miele. Un film di Leonard Kastle

Leonard KastleIn alcune occasioni è interessante parlare di film che trattano gli stessi argomenti. Non mi sto riferendo agli anemici remake che popolano il cinema, soprattutto, americano degli ultimi anni. Immagino, invece, la stessa cosa che accade, ad esempio, al teatro: versioni di uno stesso testo realizzate da un regista piuttosto che da un altro. E sarebbe straordinario se alcuni veri autori di cinema si mettessero a confezionare pellicole tratte dagli stessi libri o ispirate agli stessi fatti di cronaca, tutto filtrato attraverso la loro estetica.

Non è passato molto tempo da quando ho scritto su Profundo Carmesì, film che si ispirava ad un caso di cronaca nera americano trasportato in Messico, quello dei cosiddetti “The Honeymoon Killers”. Ed è proprio questo il titolo del magnifico lavoro in bianco e nero che nel 1969 avrebbe dovuto essere l’esordio alla regia di Martin Scorsese ma che poi per questioni produttive è finito nelle mani di un direttore d’orchestra, maniaco di Gustav Mahler, come Leonard Kastle, destinato a passare alla storia dei film “nasties”. E quella di cui sto parlando sarà anche l’unica pellicola firmata da questo singolare personaggio.

In sintesi il plot: la grossa Bertha e il suo amante gigolò con parrucchino, uccidono le anziane signore che lui sposa, per ereditare i loro beni. Tutto legale. A parte l’omicidio.

Leonard Kastle ha fatto un ottimo lavoro sull’immagine e il linguaggio. Ha usato un bianco e nero sporco che trasporta sullo schermo tutto il degrado delle periferie e delle piccole città dove si aggiravano questi grandi lupi cattivi intenti a cercare le vecchiette di un cappuccetto rosso che non arrivava mai. E poi attraverso un montaggio svelto e sincopato ha colto tutto quello che il cinema indipendente e “cassavettiano” ha messo in atto dall’inizio degli anni Sessanta. The Honeymoon Killers è, infatti, del 1969, e ciò lo allontana dalla pura “exploitation”. I due protagonisti sono una sorta di Bonnie e Clyde, solo più coraggiosi degli originali perché qui non c’è spazio per il romanticismo ma solo per la nevrosi, la follia, l’avidità e l’inganno.
La macchina da presa rimane incollata ai corpi sfatti sia della protagonista, che viene mostrata come una specie di Divine ante litteram, che delle sue vittime, uccise con gusto, veri monumenti della decadenza fisica e mentale.

E se Shirley Stoler è generosa nella sua biancheria intima, oppure nelle sue camicie bagnate, indifferente al suo sovrappeso, il belloccio Tony Lo Bianco porta la parrucca con la stessa disinvoltura con cui avrebbe portato un cappello. Tra le bravissime caratteriste si distingue Doris Roberts, futura star di tante sit comedies televisive.

In Italia, il film è circolato all’epoca ma poi è sparito. Mai programmato in tv. Nemmeno un’edizione in vhs e ovviamente nemmeno in dvd. Mentre nel resto del mondo è stato pubblicato anche in Blu Ray. La migliore edizione è quella della Criterion che potete trovare sia solo in Dvd che in multivision in prezzo contenuto.
E con molti extra tra cui un’intervista al regista. Direi “da non perdere”!

© CultFrame 04/2016


CREDITI
Titolo originale: The Honeymoon Killers / Titolo italiano: I killers della luna di miele / Regia: Leonard Kastle / Sceneggiatura: Leonard Kastle / Montaggio: Richerd Brophy / Fotografia: Oliver Wood / Interpreti: Shirley Stoler, Tony Lo Bianco, Mary Jane Higby, Doris Roberts, Kip McArdle / Produzione: Warren Steibel / Anno: 1969 / Durata (originale): 115 min. / Edizione dvd: Criterion

SUL WEB
Filmografia di Leonard Kastle

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