Témoin du temps qui passe. Mostra di Michel Leger a Bruxelles

© Michel Leger. Corfu
© Michel Leger. Corfu

Michel Leger è produttore d’immagini dal 1968. Un artista che ama fotografare le città: Bruxelles, Lione, Venezia, Corfù, Brest o Bucarest. Nella sua esposizione “Témoin du temps qui passe” fotografa essenzialmente i muri. Vecchie mura di fabbriche abbandonate o vecchie case. Pareti che trasudano la storia di un luogo, di una città. Leger crea i suoi paesaggi “storici”. Attraverso le sue immagini, a poco a poco, riesce a imporre un’armonia, una visione accattivante di costruzioni astratte e monumentali.

Data la formulazione delle sue composizioni, diviene piuttosto naturale pensare che siano opera non solo di un fotografo, ma di un pittore compiuto. Sono colori tenui, delicati quelli che risiedono nelle sue immagini. Ricordo della vivacità di un tempo quando quel muro, quel luogo era animato da incontri, scambi, vita. Pezzo per pezzo, è facile immaginare la proiezione ingrandita su superfici di diversi metri quadrati, senza che si perda nulla del mistero legato a quelle pareti.

Leger scopre e si appropria di armonie singolari e insolite nell’arte, presentategli dalla natura. Stabilisce di indagare materiali, luoghi che l’uomo ha deciso di non utilizzare più, che respinge o che ha abbandonato. Lui invece eleva ad arte la perpetua evoluzione di questi materiali di questi luoghi abbandonati, indagandone in primis il fenomeno di ossidazione. L’artista algerino registra con la sua arte delle tracce, dei segni di passaggio, di rilasci di vita e di morte. Sono tracce di un passato sbiadito e cosciente del suo deterioramento, della sua situazione di abbandono, ma in ogni caso testimone di una memoria storica, collettiva e nello stesso tempo individuale.

  Michel Leger   Michel Leger   Michel Leger
1, 2, 3. © Michel Leger. Corfu

Le fotografie di Leger attirano la nostra attenzione perché evocano determinati stati d’animo, come il dramma ineluttabile dell’oblio e del deterioramento, il mistero, la suspense, la curiosità. Leger cerca di catturare una sensazione, un’ esperienza, un concetto. Il concetto di storia e memoria, le tracce degli uomini e della natura che si incrociano, fondono e resistono insieme. I colori sono pacati a ricordare i quadri di impressionisti come Renoir, Degas o Monet.

Questo lavoro è iniziato nel 1989 a Bruxelles, sui muri di fabbriche abbandonate. Si tratta di un lavoro incentrato sulla scomparsa delle cose, sull’oblio. Leger ha continuato a lavorare con edifici abbandonati che nessuno abita più. Edifici lentamente logorati dal tempo e dalle intemperie, in attesa che le pale meccaniche li cancellino in modo permanente dal nostro paesaggio e dalla nostra memoria.

© CultFrame 02/2016

Michel Leger è nato in Algeria nel 1952 ed è cresciuto a Mont de Marsan, Tolosa e Lione, per poi trasferirsi a Bruxelles nel 1989. Ha lavorato come fotografo industriale, illustratore per la stampa e l’editoria e ha animato per molti anni laboratori e stage di fotografia.

 

INFORMAZIONI
Michel Leger – Témoin du temps qui passe
Dal 5 febbraio al 27 marzo 2016
Galerie de la Senne / 13 Rue de la Gouttière, Bruxelles / Tel. +32.472646967
Orario: venerdì – domenica 14.00 – 18.00 / Ingresso libero

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