Follow the Line. Mostra dell’artista giapponese Chiharu Shiota

© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota
© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota
© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota

Essere del tempo. Esseri nel tempo. Circostanze queste che viviamo per immersione e dalle quali a volte cerchiamo di emergere, costretti a riflettere da condizioni di disagio, per constatare l’attuale situazione in cui ci dibattiamo. Che cosa influisce, quale condizione ha la forza di farci sentire il tempo o esserlo addirittura? Cosa struttura questa fisica e psicologica sensazione dello scorrere vitale, intuito all’interno della consapevolezza dell’esistenza? Le relazioni aprono al concetto di tempo: senza di esse non potremmo avere la cognizione dell’esistere in tutte le sue più ampie e infinitesimali sfaccettature. E relazioni ritroviamo nelle opere di Chiharu Shiota in una mostra dal titolo Follow the Line, esposte nella sede dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma.

Un’immagine fotografica di grande formato ci accoglie all’inizio del percorso espositivo, due mani aperte con al loro interno delle chiavi. Una domanda spontanea: queste chiavi ci vengono offerte o sono già nelle nostre mani? L’esito del quesito viene meno se consideriamo la simbologia della chiave. Abbiamo già nelle mani una risposta: aprire, aprirci alla relazione con l’altro da sé. Una grande rete di fili rossi intrecciati, inestricabile e a forma di casa ci si fa davanti entrando nello spazio espositivo. Al suo interno è inglobato parte di un pilastro portante della struttura architettonica dell’Istituto Giapponese di Cultura: ancora una relazione fisica, una connessione necessaria per Chiharu Shiota di stringere rapporti con lo spazio fisico che la ospita.

© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota
© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota

Trasversalmente, e connaturati in quasi tutti i lavori esposti in Follow the Line, un filo rosso e uno nero sono presenti per guidarci nella molteplicità dello sguardo dell’autrice nipponica. Entrando, sulla parete di sinistra, sette disegni a carboncino e acquarello con linee rosse al loro interno; sempre sulla stessa parete quattro trittici fotografici, qui si avverte la volontà dell’autrice di essere lei stessa materia sia nel sogno che nella realtà. Proseguendo in senso orario troviamo un video: dei bambini dialogano con un adulto sulla loro esperienza relativa all’avvento della nascita e quattro opere pittoriche in rosso, forti del gesto della mano e della estrema libertà esecutiva.

© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota
© Chiharu Shiota. The Key in the Hand, 2015. Japan Pavilion at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia, Venice/Italy. photo by Sunhi Mang. Courtesy of Chiharu Shiota

Ancora un video documenta, con immagini accelerate in time-lapse, la realizzazione dell’opera in fili rossi, chiavi e barche installata da Shiota nella 56. Biennale di Venezia di quest’anno dal titolo The Key in the Hand. I movimenti accelerati sono come dei riflessi incondizionati, dei gesti automatici che creano delle connessioni, dei legami dai quali affiora lo spazio apparentemente invisibile che ci circonda. Immaginiamo così che gli intrecci di relazioni siano il presente e il passato, questo ci porta a riflettere sul fatto che prima o poi nel futuro questi saranno disfatti: un continuum di trasformazioni, ricordi, smarrimenti, perdite, ritrovamenti. Esiste, comunque, un nesso fisicamente concreto: il piccolo punto dove questi fili si intersecano è il gigantesco luogo dove, per epifania, si diffonde una profonda consapevolezza dell’esistenza.

Al centro del salone tre teche, sempre con la stessa tecnica di fili intrecciati e in questo caso neri, al cui interno sono inglobati un avambraccio (compresa la mano), due scarpette da bambini, uno specchio e una spazzola da toilette: gesti e oggetti che, in continuità con le altre opere, dalla quotidianità vengono collocati in una rete globale di relazioni. Infine, cinque disegni di abiti femminili, altro elemento presente e ricorrente nella poetica dell’autrice nel quale troviamo costante l’interrogativo su questioni universali come la vita, la morte, l’esistere.

© CultFrame – Punto di Svista 12/2015

Chiharu Shiota è nata in Giappone nella prefettura di Osaka, attualmente vive a Berlino. Nelle sue variegate modalità espressive usa diversi dispositivi linguistici tra i quali la scultura, il video e la fotografia. Nel 2007, per la mostra personale From in Silence esposta alla Kanagawa Kenmin Hall, è premiata con il Encouragement Prize del Ministero dell’Educazione. Alcune sue mostre personali: nel Padiglione Giappone alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia; al Marugame Genichiro-Inokuma Museum of Contemporary Art; al National Museum of Art di Osaka.

INFORMAZIONI
Mostra: Chiharu Shiota – Follow the Line
Dal 30 ottobre 2015 al 23 gennaio 2016
Istituto Giapponese di Cultura di Roma / Via Antonio Gramsci 74, Roma / Tel. 06.3224754
Orari: lunedì – venerdì 09.00 – 12.30 e 13.30 – 18.30 / mercoledì fino alle 17.30 / sabato 09.30 – 13.00 / Ingresso libero

SUL WEB
Il sito di Chiharu Shiota
Istituto Giapponese di Cultura, Roma

 

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