33° Torino Film Festival ⋅ Il programma

La nuova edizione del festival diretto da Emanuela Martini, che si avvale quest’anno della collaborazione speciale di Julien Temple (che ne cura una sezione in particolare), presenta un programma ricco di spunti, proposte e riflessioni intorno agli interrogativi da cui l’ex Cinemagiovani è nato e su cui ha articolato l’intera sua storia oramai più che trentennale: quale cinema guardano e realizzano i cineasti esordienti in ogni angolo del globo? Quali frontiere tematiche e linguistiche rappresentano oggi il terreno di sperimentazione privilegiato al confine tra finzione e documentarismo? Come evolvono e si ibridano i generi narrativi e cinematografici classici?

Ricerca, invenzione e trasfigurazione del nostro immaginario si dispiegheranno sui dodici schermi del festival torinese sia nei concorsi principali sia nelle sezioni collaterali più e meno eccentriche rispetto a quelle competitive. Accanto al Concorso Lungometraggi riservato ad autori all’opera prima, seconda o terza, a quelli per i Documentari e i Corti italiani, tornano infatti le sezioni consuete fin dall’epoca della direzione di Gianni Amelio: in “Festa mobile” si vedranno i film più recenti di registi quali Miguel Gomes, Hou Hsiao-Hsien, Aleksey German Jr. oltre a un programma particolare di film dedicati a spettacoli teatrali; in “After hours” passeranno le ultime opere di Guy Maddin e Sion Sono, tra gli altri, con anche un omaggio ad Augusto Tretti e un’inedita maratona notturna a tema horror; in “Onde” verranno presentati lavori di Apichatpong Weerasethakul, Eugène Green, Glauber Rocha, Luca Ferri e uno specifico compendio di film realizzati da videoartisti selezionati dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Inoltre, il 33° Torino Film Festival è dedicato fin dal suo manifesto a Orson Welles nell’anno in cui avrebbe compiuto cent’anni e a trent’anni dalla sua morte. La memoria di uno degli esordi più sorprendenti della storia del cinema sarà rievocata con la proiezione di Quarto potere (1941), seguita da quelle di Rapporto confidenziale (1955) e de L’infernale Quinlan (1958). Insieme a questi grandi classici, a testimoniare ancora una volta le sue diverse anime cinefile, la rassegna ripropone in versione restaurata anche il capolavoro dell’animazione italiana West & Soda (1962) di Bruno Bozzetto, che ne festeggia i cinquant’anni con una mostra e alcuni incontri pubblici, il felliniano Giulietta degli spiriti (1965), la ricostruzione delle ultime ore di vita di Mussolini mai distribuita in sala e a lungo considerata perduta Tragica alba a Dongo (1950) di Vittorio Crucillà e Terrore nello spazio (1965) di Mario Bava presentato da un ospite d’eccezione come il talentuoso Nicolas Winding Refn.

Anche la sezione curata dal Guest Director Julien Temple consentirà di rivedere su grande schermo molti capitoli importanti della storia del cinema, come Scala al paradiso (1946) di Powell e Pressburger, La bella e la bestia (1946) di Cocteau, Il settimo sigillo (1957) di Bergman, Il colore del melograno (1969) di Paradzanov e Stalker (1980) di Tarkovsky; ma Temple presenterà pure il suo ultimo film, The Ecstasy of Wilko Johnson (2015) dedicato sei anni dopo Oil City Confidential all’incontenibile chitarrista dei Dr. Feelgod alle prese con un cancro la cui guarigione sembra impossibile.

Il Gran Premio Torino va quest’anno a un altro autore tanto appartato quanto acclamato come il regista britannico Terence Davies, che porta al festival il suo ultimo lavoro, Sunset song (2015), tratto dal Canto del tramonto (1932) di Lewis Grassic Gibbon. Il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera sarà invece l’occasione di incontrare la regista e scrittrice fiorentina Lorenza Mazzetti, che con K (1953) e Together (1956) ha partecipato da protagonista all’avventura del movimento del free cinema inglese. Un altro omaggio a Chantal Akerman, scomparsa recentemente, di cui si rivedranno Lettre d’un cinéaste (1984) e Chantal Akerman par Chantal Akerman (1996)

A partire dal film d’apertura Suffragette (2015) di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham-Carter e un cameo di Meryl Streep, spaziando dall’animazione al cinema partecipato, dal cinema privato e dai film di famiglia ai restauri dei capolavori del passato, il caleidoscopio di immagini allestito dalla squadra di Emanuela Martini promette di farci scoprire o riscoprire tutto quel cinema che il normale circuito delle sale e della distribuzione on line in molti casi ignorano o non riescono a sostenere in modo adeguato. Ecco il senso di un festival come questo.

© CultFrame 11/2015

INFORMAZIONI
33. Torino Film Festival / Direttore: Emanuela Martini
Dal 20 al 28 novembre 2015
Proiezioni: Multisale Massimo, Lux, Reposi, Cinema Classico
Telefono: 011.8138811 / fax 011.8138890 / e-mail: info@torinofilmfest.org
Biglietto: vedi sito

SUL WEB
Torino Film Fest – Il sito (per tutte le informazioni pratiche e il programma dettagliato)

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