I pastori del disordine ⋅ Un film di Nico Papatakis

L’ho visto per la prima e l’ultima volta, prima di riscoprirlo con dvd della Gaumont in Francia, proprio nella programmazione della tv francese, una trentina d’anni fa in versione originale, ovviamente in greco con dei sottotitoli in francese. Poi il silenzio assoluto.

Oi Voskoi tis anatarahis ossia I pastori del disordine è stato girato nel 1967 dal greco, poi naturalizzato francese, Nico Papatakis, regista eclettico e produttore straordinario; è lui che ha prodotto a New York il primo film di John Cassavetes Ombre, che è riuscito con pochissime pellicole a lasciare un segno indelebile nel cinema contemporaneo.

Film come Les Abysses ispirato a Le serve di Genet, Gloria Mundi e La fotografia, anche se per colpa della solita distribuzione distratta, che non li ha portati all’attenzione di un pubblico vasto, si sono visti pochissimo. In ogni caso questi film hanno influenzato molti registi europei soprattutto grazie al loro linguaggio estremamente libero.

I pastori del disordine, per quel che mi risulta, non ha mai avuto una distribuzione in Italia, ed anche in Grecia è stato bloccato dalla censura della dittatura dei colonnelli. Infatti, è uscito nelle sale solo nel 1974. Forse le nudità senili che Elli Xanthaki mostra, alzando le sue gonne, sotto le finestre del ricco possedente del villaggio che non vuole permettere il matrimonio tra sua figlia, una Olga Karlatos (allora moglie del regista) giovanissima e raggiante, e il figlio pastore della vecchia, assumevano le dimensioni di un’allegoria socio politica non gradita al regime per la sua forza eversiva in un momento in cui tutto doveva andare verso una modernità che in verità non esisteva. Ma questa pellicola di Papatakis è qualcosa di più di un film che vuole colpire la dittatura imposta in Grecia tramite colpo di stato.

Più sottile di Z di Costa-Gavras, anticipatorio di un certo cinema di Anghelopoulos, spoglia il linguaggio di un cinema rurale greco attivo già dagli anni cinquanta da qualsiasi elemento folkloristico, anzi attribuendo ognuno di questi a una classe sociale rigida e corrotta che preferisce piuttosto che governare le anime possederle e quando rischia di perderle preferisce annientarle.

La sua ambientazione montuosa e rocciosa aumenta lo sgomento dei personaggi e i messaggi ottimistici che quello stesso anno comunicava un film come Tutti insieme appassionatamente ossia Climb Every Mountain diventa per loro un terreno da incubo sul quale non riescono nemmeno camminare a causa delle pietre che rotolano pericolosamente sotto i loro piedi impendendoli di scappare da eventuali pericoli.

Nascondersi è inutile il Diavolo vi troverà. No, I pastori non è un horror ma contiene tutto l’orrore che l’essere umano può esercitare sull’anima, sull’amore, sui sentimenti schiacciando in modo definitivo la dignità umana. Un’allegoria più che mai viva ancora oggi. Insomma una parafrasi di Romeo e Giulietta rifatta in chiave quasi surrealista in cui l’unico problema non è più la faida ma il potere del denaro (a qualsiasi livello) e in cui tutto, compresso come dicevamo l’amore, soccombe. Un film girato in un bianco e nero luminoso che contrasta al nero dell’animo umano.

L’unica edizione in dvd è quella francese della Gaumont dal titolo Pâtres du désordre in greco con sottotitoli in francese. Non ci sono extra. Ma credo che ci sia l’unica possibilità per vedere questo capolavoro della cinematografia greca.

© CultFrame 06/2015

CREDITI
Titolo: I Pastori del disordine / Titolo originale: Oi Voskoi / Regia: Nico Papatakis / Sceneggiatura: Nico Papatakis / Fotografia: Jean Boffety / Musica: Pierre Barbaud / Interpreti: Olga Karlatos, Giorgos Dialegmenos, Lambros Tsangas, Elli Xanthaki, Tzavalas Karousos, Giannis Argyris, Joly Garbi, Nikiforos Naneris / Produzione: Dimos Theou / Anno: 1967 / Durata (originale): 117 minuti / Edizione in dvd: Gaumont, 2009

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