Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco. Mostra dell’artista Michela de Mattei a Roma

Ghepardo (Acinonyx jubatus). Video-streaming 2014, Galleria Ex Elettrofonica / Parco Natura Viva di Verona
Michela de Mattei. Vogliate Perdonar quel po’ di disturbo che reco, 2014. Installation View, Ex Elettrofonica. Courtesy Ex Elettrofonica. Photo: M3Studio
Michela de Mattei. Vogliate Perdonar quel po’ di disturbo che reco, 2014. Installation View, Ex Elettrofonica. Courtesy Ex Elettrofonica. Photo: M3Studio

La qualità della natura che ci circonda, alla luce delle (non solo) recenti scoperte in ambito scientifico, si rivela sempre più, e anche come, qualcosa di diverso da affiancare alle nostre modalità di rappresentazione. I linguaggi con cui cerchiamo di restituire questa complessità, inimmaginabile fino a pochi decenni orsono, fanno fatica a costruire concetti e immagini di tale molteplicità, anche servendosi delle metafore filosofiche più sottili. Probabilmente, uno dei fattori determinanti è che non ci rendiamo conto fino in fondo di essere natura noi stessi immersi nella continuità del tutto, pertanto continuiamo a considerare a larga maggioranza la nostra posizione nel mondo paragonabile a uno stato a se stante invece che a una presenza della natura in sé.

Un percorso sensibile e attento verso queste esigenze interne alla nostra contemporaneità lo ritroviamo nella ricerca e nelle opere di Michela de Mattei, in mostra nella galleria Ex Elettrofonica di Roma. L’installazione, curata da Silvia Litardi, dal titolo Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco (frase tratta da Congedo del viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni) fa parte di un progetto più ampio “Spaces | non Spaces”, ideato appositamente per Ex Elettrofonica da Benedetta Carpi de Resmini. La galleria è uno spazio bianco e curvilineo, in cui si percepisce immediatamente che l’ambiente è il frutto di scelte ben precise in cui l’indeterminatezza gioca un ruolo cruciale.

Ghepardo (Acinonyx jubatus). Video-streaming 2014, Galleria Ex Elettrofonica / Parco Natura Viva di Verona
Ghepardo (Acinonyx jubatus). Video-streaming 2014, Galleria Ex Elettrofonica / Parco Natura Viva di Verona

Sulla parete di sinistra un’unica piccola immagine fotografica, un ghepardo con una catena al collo vicino a una porzione di figura umana. Immaginiamo che l’alterità dell’animale, in questa condizione di cattività, abbia messo in moto le domande con cui l’autrice ha dovuto confrontarsi: quanta diversità ci può essere tra la nostra e l’altrui percezione, cosa attraversa e relaziona l’osservatore dall’oggetto osservato, e viceversa?
Sempre sul lato sinistro la de Mattei mette in opera una prima parziale risposta a queste domande: un videoproiettore, in collegamento streaming dal Parco Natura Viva di Verona ci fa osservare con un’immagine fissa una parte di paesaggio dove vivono dei ghepardi in cattività. Così non possiamo che attendere l’apparizione dell’animale: questa   sospensione  ci fa immergere nel paesaggio e si riflette ulteriormente nella costante sottrazione delle nostre aspettative, sull’alterità della diversità.

Michela de Mattei, Ingombri#IN, 2014. Installation View, Ex Elettrofonica. Courtesy Ex Elettrofonica. Photo: M3Studio
Michela de Mattei, Ingombri#IN, 2014. Installation View, Ex Elettrofonica. Courtesy Ex Elettrofonica. Photo: M3Studio

A destra, raccolti in una porzione di spazio vicino a un’ampia finestra, un gruppo di sette sculture in vetro dal titolo Ingombro, una accanto all’altra. Se osserviamo questo gruppo di opere, mettendoci di fronte a loro con in fondo l’ampia apertura che dà sulla strada, possiamo attraversarle con lo sguardo quasi tutte insieme. La natura del materiale di cui sono fatte, il vetro, ce ne sottrae con la loro trasparenza la previsione di una forma definita. La somma di più piani di prospettiva, in questo caso, funziona in senso dettrativo diminuendo la nostra capacità di scelta, di uniformità. Il nostro sguardo avverte, per effetto della rifrazione nel vetro, come la luce piega le forme, curva le simmetrie, proiettandoci all’interno del concetto profondo della teoria della relatività generale in cui la forza gravitazionale rende non lineare il tempo e curva lo spazio.

Questa breve descrizione può far sembrare le opere esposte ai due lati opposti della galleria estranee fra loro, ognuna con un proprio percorso, e anche il titolo sembrerebbe fuorviante, ma così non è. La trama sottile e discreta che sostiene l’intero percorso espositivo è da cercare nella deduzione e nella trasparenza che l’autrice vuole trasmetterci: quel “disturbo” che, presente nel gioco di parole del titolo, è da intendere come una consapevolezza che queste mancanze producano l’effetto di uno sforzo da parte dell’osservatore nell’abbandonarsi ad uno sguardo che non richieda un’immediata produzione di senso e che si sottragga a rappresentazioni stereotipate.

Dunque, tramite un percorso filosofico evidente nella edificazione delle opere, Michela de Mattei ci invita a entrare nella molteplicità e a farci capaci di uno sguardo che non si blocchi sul nome delle cose ma che si immerga nella natura e nella diversità insita nelle cose. A sostenere l’impianto dell’installazione vi è un testo di Silvia Litardi dal titolo Un possibile dialogo tra le opere, con la sua originale stesura la curatrice si relaziona alla poetica dell’autrice immergendosi all’interno delle cose stesse tanto da farle dialogare in prima persona.

© CultFrame – Punto di Svista 11/2014

Michela de Mattei, Roma 1984. Si laurea in filosofia all’università La Sapienza di Roma. Ottiene il Premio Speciale Casa dell’Architettura al Talent Prize nel 2013, sempre nello stesso anno si aggiudica il primo premio al Festival della Creatività all’interno dello spazio Factory presso La Pelanda a Roma. Alcune sue principali esposizioni; nel 2014 Incidets of phenomena, Spazio Cerere, Roma; Innesto #6, Ri-orientamento, Sala Santa Rita Roma, nel 2013; Facets of Time, John Cabot University, Roma, sempre nel 2013; Manufatto in Situ 6, workshop con Raqs Media Collective, Foligno, 2012.

INFORMAZIONI
Mostra: Michela de Mattei – Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco / A cura di Silvia Litardi / Progetto: Spaces | non Spaces ideato da Benedetta Carpi de Resmini.
Dal 10 ottobre al 19 dicembre 2014
Ex Elettrofonica / Vicolo Sant’Onofrio 10-11, Roma / Tel. 06.64760163 / info@exelettrofonica.com
Orario: martedì  – venerdì 16.00 – 20.00 / sabato su appuntamento / chiuso domenica e lunedì / ingresso libero

SUL WEB
Il sito di Michela de Mattei
Ex Elettrofonica, Roma

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