Melbourne. Un film di Nima Javidi

“Nella vita ci sono momenti del genere, in cui si prova una sorta di vertigine e si vede tutto con assoluta lucidità… – scriveva Sándor Márai –  E sono i momenti in cui la nostra vita cambia. Arrivano all’improvviso, come la morte, o una conversione”.  Ed è quel che accade ad Amir e Sarah: il cambiamento. Repentino e imprevisto. Non solo stanno lasciando l’Iran per andare a studiare a Melbourne ma la loro esistenza, così ottimisticamente aperta alla trasformazione per questo viaggio all’estero, verrà sovvertita per un evento – il cui motivo insondabile è proprio della natura del destino –  che la scuoterà fin dalle fondamenta.

L’opera prima di Nima Javidi è un perfetto dramma da camera in cui si respira l’aria dell’inquietudine crescente. In un appartamento, quasi completamente svuotato dall’imminente trasloco, sulle prime si assiste ad un sereno andirivieni appena punteggiato dalla tensione del nuovo ma è solo un breve prologo, simile a quell’attimo di espirazione prima di trattenere il fiato, poiché l’irruzione del tragico sembrerà poi assorbire ogni soffio di aria. A poche ore dal volo tutto si trasforma, tanto bruscamente quanto assurdamente, e la coppia si trova a dover rimettere in discussione la partenza e il futuro.

L’impianto teatrale amplifica la tensione e nello spazio limitato di quelle mura deflagrano – ancorché nel silenzio o in un pianto sommesso – paure, dubbi, timori e sospetti. Cosa è accaduto? Come è accaduto? L’urgenza di ogni domanda non trova risposta alcuna se non in congetture o ipotesi sulle quali, tuttavia, pesa l’ombra della sfiducia che pare disegnare sagome mostruose di ambigui sentori.

I protagonisti si muovono come incastrati in un perimetro claustrofobico. Si guardano e si sfuggono, si confrontano e lottano dibattendosi tra l’ansia di affrontare un nuovo domani ma incapaci di esprimere, fino in fondo, la disperazione dell’oggi. Javidi tesse intorno a loro una trama di verità trattenute, li costringe ad interrompere in continuazione i loro dialoghi per rispondere al telefono, aprire la porta, ricevere gli amici per i saluti e, così facendo, sembra sempre più soffocarli nell’ansia e nell’indecisione.

Prende alla gola Melbourne e, grazie alla straordinaria prova dei protagonisti, ci porta, come loro, ad esperire l’angoscia, fino a fermare il respiro. Quel che emerge è il dramma profondo che si fa metafora di un mondo (il nostro) e di un paese (non solo l’Iran) le cui speranze, sullo sfondo di un “altrove” di possibilità, possono frantumarsi in un istante e, tuttavia, in un finale aperto ma affatto consolatorio, se ne possono ricomporre i pezzi, fuori da ogni giudizio che le collochi in un mosaico di “giusto” o di “sbagliato”, pur consapevoli che il quadro di quell’esistenza non sarà più come prima.

© CultFrame 11/2014

TRAMA
Amir e Sara sono una giovane coppia che sta per lasciare l’Iran alla volta di Melbourne per motivi di studio. Ma a poche ore dalla partenza i due vengono involontariamente coinvolti in un tragico evento. Come riusciranno a non cambiare i loro piani, nonostante tutto?


CREDITI

Titolo: Melbourne / Titolo originale: id. / Regia: Nima Javidi / Sceneggiatura: Nima Javidi / Fotografia / Hooman Behmanesh / Montaggio:Sepideh Abdolvahab / Musica: Hamed Sabet / Scenografia:Keyvan Moghadam / Interpreti: Payman Maadi, Negar Javaherian, Mani Haghighi, Shirin Yazdanbakhsh, Elham Korda / Produzione: Javad Norouzbeigi (Qabe Aseman Art Institute) / Distribuzione: Microcinema / Durata: 93 minuti

SUL WEB
Filmografia di Nima Javidi
Microcinema

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