Lemora la metamorfosi di Satana ⋅ Un film di Richard Blackburn

Prima o poi bisogna superare lo snobismo nei confronti di certi generi del cinema, sopratutto americano, come per esempio l’horror. Da una parte perché il “cinema della paura” è forse insieme al thriller il genere che non è mai tramontato in questi cento anni e passa di settima arte e poi perché è il genere più politico che esiste. Politico, ovviamente, nel senso più ampio della parola; e se intendiamo il bene e il male, come nel caso di Lemora, due entità archetipiche e autonome che lottano per la supremazia dell’una sull’altra allora “les jeux sont faits”.

Lemora, la metamorfosi di Satana, è uno dei titoli più curiosi e rari degli anni settanta. Pellicola unica del regista Richard Blackburn, da una parte presenta tutti i limiti di un low budget ma dall’altra questa storia di “Alice nel paese degli incubi” contiene alcune delle intuizioni più felici che il cinema americano a venire, Lemora è del 1973, saprà cogliere ma mai riuscirà a superare. E vi assicuro una cosa: dimostrare che il male incarnato dalla vampira Lemora, la quale rapisce il padre malvivente dell’angelica Lila Lee per attirare l’innocenza nella sua tana nel bosco popolato da tutti i tipi di mostri, sia l’altra faccia della stessa medaglia della chiesa che nella ricerca di Lila verrà vampirizzata e continuerà la sua predicazione nel nome di satana non è roba da educande. E all’epoca il film fu accusato di blasfemia. E per molti anni è rimasto bloccato.

Blackburn, il regista, ha girato una pellicola cupa piena di sequenze memorabili, a cominciare da quelle realizzate nella chiesa in cui canta Lila Lee sotto lo sguardo non tanto innocente del reverendo (interpretato dallo stesso regista) che sembra apprezzare le sue fanciullesche (e poche) nudità, passando per quella dell’attacco degli zombie, che escono dal bosco, fino all’autobus che porta la ragazza alla ricerca del padre gangster e all’arrivo alla capanna di Lemora dove regna un’atmosfera da favola surreale con punte da gotico americano.
A guardarlo da lontano, il film di Blackburn assomiglia a una pellicola cecoslovacca come Fantasie di una tredicenne ma l’Europa non è l’America e Lila Lee deve soffrire prima di passare dall’età adolescenziale a quella adulta. E soprattutto deve perdere la sua verginità.  Tutti vogliono aiutarla in fondo in questo: da suo padre che l’abbandonata dopo aver ucciso moglie e amante, al prete che la desidera, a Lemora, forse la più coerente, che la vorrebbe come discepola! Ma su questo punto Richard Blackburn da vero demiurgo eccede in ambiguità e permette a Lila Lee a decidere per se stessa.
Erano anni quelli in cui certe tematiche si potevano affrontare, oggi ovviamente no.
Molto brava Lesley Gib nella parte di Lemora ma ineguagliabile è Cheryl Smith in quella di Lila Lee che morirà nel 2002 a soli 47 anni per problemi di droga, senza mai raggiungere la notorietà che questa pellicola ha lasciato presagire.

Non esiste un Dvd di Lemora la metamorfosi di Satana in Italia. Abbiamo visionato la sua versione in lingua originale totalmente uncut con la supervisione del regista Blackburn e il suo commento. Tra gli extra l’intervista con Lesley Gib che interpreta Lemora e molti trailers. Insomma qualcosa di prezioso.

© CultFrame 07/2014

CREDITI
Titolo: Lemora la metamorfosi di Satana / Titolo originale: Lemora: A Child’s Tale of the Supernatural / Regia: Richard Blackburn / Sceneggiatura: Richard Blackburn / Fotografia: Robert Caramico / Montaggio: Pieter Hubbard / Musica: Dan Neufeld / Interpreti: Cheryl Smith, Lesley Gib, William Whitton, Richard Blackburn / Produzione: Robert Fen / Etichetta distributore: Media Cinema Group / Anno produzione: 1973 / Anno distribuzione: 2004 / Durata: 80 minuti

SUL WEB
Filmografia di Richard Blackburn

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