The Spirit of ’45 ⋅ Un film di Ken Loach

Presentando questo suo film documentario, Loach ha annunciato di volere presto abbandonare il cinema di finzione. Anche il fatto che The spirit of ’45 esca nei cinema mentre viene parallelamente distribuito on demand su iTunes va considerata una novità nella carriera di un autore che da sempre cerca di raccontare i mutamenti della società rivolgendosi a un pubblico il più ampio possibile.

Attraverso interviste originali montate su immagini d’epoca, il film ricostruisce per intero la parabola dello stato sociale britannico dal secondo dopoguerra ai nostri giorni: nella prima parte, vediamo come nel 1945 la miseria e la devastazione postbelliche abbiano rappresentato lo stimolo per una ristrutturazione profonda del sistema sanitario, dell’istruzione, dei trasporti e dell’economia inglesi, risanati a colpi di nazionalizzazioni dal governo laburista di Clement Attlee (che batté Churchill e fu Primo Ministro dal 1945 al 1951); a partire dagli anni Settanta, si è però verificato un processo contrario di cui sono state in buona parte responsabili le politiche neoliberiste di Margaret Thatcher.

Elaborando una mole notevole di materiali d’archivio, paragonabili a quelli montati da Julien Temple in London: the Modern Babylon (2012), Loach vira in bianco e nero le interviste odierne, per omogeneità rispetto alle altre immagini, ma mostra poi in coda al film alcune sorprendenti sequenze a colori realizzate a Londra nell’immediato dopoguerra: in modo circolare, dunque, il finale del documentario è un appello alla tutela dello stato sociale, delle imprese nazionali e dello spazio pubblico che anche oggi va “occupato” per essere difeso, in nome di quello “spirito del ’45” che animò una generazione lontana che per il regista sarebbe imperdonabile considerare perduta.

Infatti, The spirit of ’45 è un saggio per immagini tanto ben argomentato quanto coinvolgente attraverso cui l’autore espone la propria tesi intervistando alcuni personaggi che furono protagonisti di quei giorni. Sono le loro voci, e non un interprete esterno, a raccontare i successi e il declino dello stato assistenziale britannico, che viene unanimemente elogiato. C’è anche l’anziano ex ministro del Lavoro Tony Benn (classe 1925), ma si tratta in maggioranza di comuni cittadini e sindacalisti, ferrovieri, portuali e minatori, più che ottuagenari, che sono tutt’ora attivi militanti. D’altronde, lo stesso Aneurin Bevan, il ministro che creò il sistema sanitario nazionale, era figlio di un minatore e lo spirito della solidarietà, sembra dire il regista, non si sviluppa in modo eguale in tutte le classi…

Con il suo approccio non banalmente nostalgico, e il sostegno della televisione pubblica inglese, Loach potrà senz’altro realizzare altri documentari che nello stile appassionato caratteristico di tutti i suoi film racconteranno alle nuove generazioni quelle memorie e quell’entusiasmo per il bene comune che i più giovani rischiano di non conoscere e che invece sarebbero preziosi per uscire dall’attuale crisi del capitalismo senza regole. Convincersi e convincerci che anche l’Inghilterra è stata e potrebbe nuovamente essere un paese non conservatore è al momento il primo passo di questo coraggioso progetto.

© CultFrame 09/2013

TRAMA
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Londra è in macerie e l’Inghilterra deve far fronte a una miseria diffusa e a un altissimo tasso di disoccupazione. La nascita di un welfare state efficiente fu un’impresa epocale per il paese e un riferimento ancora oggi valido per il futuro dell’Europa.


CREDITI

Titolo: The Spirit of ’45 / Regia: Ken Loach / Montaggio: Jonathan Morris / Musica: George Fenton / Interpreti: Tony Benn, Eileen Thompson, Ray Davis, Dot Gibson, Raphie De Santos / Produzione: Sixteen Films, Channel Four, BFI / Distribuzione: BIM / Inghilterra, 2013 / Durata: 94 minuti

LINK
Una presentazione del film di Ken Loach
Sito italiano del film The Spirit of ’45 di Ken Loach
Filmogarfia di Ken Loach

BIM

0 Shares: