The Grandmaster ⋅ Un film di Wong Kar Wai

Le arti marziali sono in primo luogo perizia della mente: ciò che fa un grande maestro non è la forza fisica in sé ma la capacità di sconfinare con il pensiero in territori imbattuti, modificare le prospettive con cui si guarda alla realtà per agire in modo sorprendente di fronte alla controparte. Questa è stata la forza di Ip Man, protagonista di questo nuovo lavoro di Wong Kar Wai, figura mitica nella storia del kung fu. Divulgatore dello stile Wing Chung, la tecnica di Ip Man consisteva in due sole coordinate – orizzontale e verticale cioè cadi o resisti – e si riassumeva in tre sole mosse. Nel film il combattimento marziale è arte della gestione e dell’infrazione dei confini: l’intero arco della pellicola è scandito da finestre e pareti che si infrangono, attraversate dai corpi volanti degli sfidanti del grande maestro.

Conosciuto per essere stato il mentore di Bruce Lee, Ip Man è qui ritratto attraverso i suoi incontri-scontri con alcuni altri maestri kung fu tra il Nord e il Sud della Cina. Benché racconti in modo corale l’epopea di queste figure in un intervallo di tempo che va dagli anni Trenta (invasione giapponese, guerra civile, Seconda guerra mondiale) fino circa agli anni Sessanta, il nuovo film di Wong Kar Wai non è semplicemente un film di arti marziali né solo un affresco storico. The Grandmaster gioca sul parallelismo tra il kung, gli scacchi (in cui esiste la figura del grandmaster) e l’opera, porgendo un omaggio soprattutto a quest’ultima. Tra i maestri che contendono a Ip Man la supremazia e il vanto di non essere mai stati battuti, c’è Er, la figlia della grande dinastia di artisti marziali Gong, che rivaleggia con il protagonista al quale finisce però anche per legarsi sentimentalmente benché in modo del tutto platonico e con mille difficoltà.

The Grandmaster riesce allo stesso tempo a essere e a non essere un film di Wong Kar Wai: l’autore  lascia che spiri sulla pellicola il suo caratteristico vento di passione tormentata ma qui, a differenza di prove precedenti la mano è più pesante (in realtà già 2046 ci aveva fatto capire quanto la grazia di Angeli perduti o In the mood for love potesse diventare maniera) e la vicenda amorosa risulta accessoria. Tutti gli elementi che, narrativamente o formalmente, segnano lo stile Kar Wai (sequenze al rallentatore, una coppia che si allontana nella notte piovosa, l’eleganza di abiti ricchi di dettagli, l’uso delle musiche di Shigeru Umebayashi) qui sembrano ridotti a un esercizio di stile che replica stancamente una matrice non più incantatoria. Il lavoro finisce per scontare sia le pesantezze del genere epico-sentimentale sia dei film di arti marziali.

Il risultato è legnoso (quanto le movenze di un Tony Leung Chiu Wai che ha dato di meglio) e visivamente sovraccarico. La ricchissima ricostruzione di un universo estetico d’epoca ha il pregio di non limitarsi a una rimessa in scena, sapendo farsi rivisitazione originale, coadiuvata in alcuni momenti da un uso molto interessante della fotografia d’antan e di filmati documentari d’archivio. Nell’arco dei tre anni di ricerche, approfondimenti e scrittura che ci sono voluti per realizzare questo film, Kar Wai ha collezionato tanto materiale che ha però riunito qui tutto insieme. Si avverte perciò la mancanza di spazi vuoti dove permettere all’occhio di riposare e lo stesso accade per la colonna sonora, progressivamente sempre più presente e patetica fino a un discutibile ricorso finale al Morricone di C’era una volta in America.

© CultFrame 02/2013 – 09/2013
Film presentato alla 63º Berlinale


TRAMA

Nella Cina sconvolta dall’invasione giapponese e poi dalla Seconda guerra mondiale, le vicende del grande maestro di kung fu Ip Man, che negli anni Sessanta diventerà maestro di Bruce Lee, intrecciano quelle di una serie di altri grandi figure dei diversi stili di combattimento marziale, tra cui la bellissima Gong Er.


CREDITI

Titolo: The Grandmaster / Regia: Wong Kar Wai / Sceneggiatura: Zou Jingzhi, Xu Haofeng, Wong Kar Wai/ Fotografia: Philippe Le Sourd / Montaggio: William Chang / Scenografia: William Chang / Interpreti: Tony Leung, Zhang Ziyi, Chang Chen / Produzione: Ng See-yuen, Wong Kar-wai / Paese:  / Anno: 2013 / Durata: 133 minuti

LINK
The Grandmaster di Wong Kar Wai – Sito ufficiale

Filmografia di Wong Kar Wai

BIM
Berlinale – Il sitoberlinale

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