Solo Dio perdona. Un film di Nicolas Winding Refn

Raramente si sono visti negli ultimi tempi registi che mescolano cinema, cosiddetto, alto oppure, se preferite d’autore, con quello cosiddetto basso, oppure di genere. Sembrerebbero delle definizioni che al passato della storia della cinematografia. Eppure, ha senso parlare di passato proprio quando ci troviamo a che fare con un regista come il danese Nicolas Winding Refn  (classe 1970), autore di una decina di pellicole e vincitore con Drive del  Premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes 2011, che ha realizzato con Solo Dio perdona (in concorso a Cannes 2013) il suo personale omaggio al genere spaghetti-western. E fa ciò evitando i grotteschi exploit di Tarantino e mescolando il tutto con una visione ossessivamente lynchiana, in cui il bene e il male non esistono, e creando già fin dalle prime scene uno spasmodico senso di aspettativa.

Le notti di Bankong, imbevute nel colore rosso del sangue, sembrano un palcoscenico fatato nel quale si muovono personaggi-marionette, soggetti dannati che vivono all’interno di un gioco perverso formato da vendette, omicidi, mutilazioni, incesti e violenza, fattori su cui la macchina da presa si muove lentissima e in modo claustrofobico anche quando esce all’aperto. Il montaggio, inoltre, imbocca strade che portano a stati di allucinazione incessante. E per quel che riguarda i sentimenti umani? Sì, qua e là possono essere rintracciati ma vengono filmati con una glaciale distanza.

Una tragedia greca allucinata e dilatatissima, tutta incentrata sul rapporto edipico, castrante e mancato di un figlio nei riguardi una madre crudele e spietata, e sulla tremenda vendetta che lei architetta facendo i conti senza una controparte alla sua altezza.
Solo Dio perdona può non piacere a causa degli eccessi figurativi che presenta ma sicuramente non può lasciare totalmente indifferente.
Infine, alcune considerazioni per quel che concerne gli interpreti: Ryan Gosling riprende il suo personaggio silenzioso di Drive,
Vithaya Pansringarm è psicotico al punto giusto e soprattutto Kristin Scott Thomas in versione bionda è una Clitennestra brutta, sporca e cattiva, veramente indimenticabile.

© CultFrame 06/2013

 

TRAMA
Due fratelli appartenenti a una famiglia mafiosa americana si sono trasferiti in Thailandia perché uno dei due ha ucciso il padre. Il maggiore di due a sua volta muore dopo per aver ucciso una donna. L’evento porta all’arrivo a Bangkok della madre padrona, pronta a fare vendetta a tutto spiano, altamente insoddisfatta (come da sempre) del suo secondogenito. La vendetta è, però, più facile a dirsi che a farsi perché un ex poliziotto armato di spada non lascerà la vendetta nelle mani della donna.


CREDITI

Titolo: Solo Dio perdona / Titolo originale: Only God Forgives / Regia: Nicolas Winding Refn / Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn / Montaggio: Matthew Newman
 / Scenografia: Russel Barnes/ Fotografia: Larry Smith/ Musica: Cliff Martinez/ Interpreti: Ryan Gosling, Vithaya Pansringarm, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Rhatha Phongham / Produzione: Space Rocket Nation ApS, Danish Film Institute, Media+, Wild Bunch, Gaumont / Danimarca, Francia, 2013 / Distribuzione: 01 / Durata: 90 minuti

LINK
CULTFRAME. Drive. Un film di Nicolas Winding Refn di Giovanni Romani
Sito ufficiale del film Only God Forgives (Solo Dio perdona) di Nicolas Winding Refn
Filmografia di Nicolas Winding Refn
01 Distribution

 

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