Frankenweenie. Un film di Tim Burton

A trent’anni di distanza dall’omonimo corto dell’84 in live-action, Burton si toglie una soddisfazione anche nei confronti della Disney che, a quei tempi, non aveva gradito il divieto per i bimbi imposto ad una storia dark ritenuta non in linea con l’idea di “spettacolo per famiglie”. A partire dalla scelta del cane, un bull-terrier cane da combattimento dalla (immeritata) fama aggressiva, in netto contrasto con gli altri graziosi animaletti dello schermo disneyano e, soprattutto, con gli inutili cani-sorcio che occhieggiamo da borsette griffate nei caffè del centro.
Burton ritorna alla fluida stop-motion ed al monocromatismo de La Sposa Cadavere, recuperando in parte sulle sue ultime, opache prove e riuscendo ad ampliare il progetto originario con le sue ossessioni di sempre. Così Frankenweenie diventa miniera di gustose citazioni (la barboncina “sposa di Frankenstein” è grandiosa) e veicolo per la difesa del “diverso”, tema burtoniano per eccellenza sin dai tempi di Edward Mani di Forbice (1990), qui integrato da una riflessione non banale sulla scienza, foriera di risultati positivi o nefasti a seconda dello spirito con cui la si utilizza. I mostruosi compagni di classe del piccolo Victor (emaciato alter-ego del regista adolescente) assumono allora le fattezze di infantili mostri cinematografici, monelli brutti e cattivi che non potranno che rianimare animali brutti e cattivi, come il ridicolo ibrido gatto-pipistrello.

Gotico e visivamente affascinante, Frankenweenie presenta la classica stratificazione burtoniana, un livello di lettura semplice e spassoso adatto anche ai più piccoli, ed un lato dark e malinconico, traccia dolorosa dell’adolescenza del regista, accentuata da un bianco e nero espressionista e dalle note inquiete del sempiterno Danny Elfman. Vero è che Burton pare rimanere sempre legato alle stesse tematiche, affascinato dalle stesse visioni, succube di un impianto citazionistico “di genere” che, richiamando decine di film, fa di ogni suo film sempre “lo stesso film”, capace però ogni volta di stupire, commuovere ed emozionare: non è poco e bisogna saperci fare.

© CultFrame 01/2013


TRAMA

Quando il suo adorato cagnolino Sparky viene investito da una macchina e muore, il giovane Victor decide di riportarlo in vita attraverso un complicato macchinario. Tuttavia, il “redivivo” Sparky attrae l’interesse dei compagni di scuola di Victor, determinati a vincere una gara di scienze, oltre che a seminare il terrore tra i suoi vicini di casa. Victor cercherà però di convincere tutti che, nonostante il suo aspetto, Sparky è ancora il buon amico fedele che è sempre stato.


CREDITI

Titolo: Frankenweenie / Titolo originale: Id. / Regìa: Tim Burton / Sceneggiatura: Tim Burton, John August / Fotografia: Peter Sorg / Montaggio: Chris Lebenzon, Mark Solomon / Scenografia: Rick Heinrichs / Musica: Danny Elfman / Produzione: Tim Burton Animation Co., Walt Disney Pictures / Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia / Paese: U.S.A., 2012 / Durata: 87’

LINK
CULTFRAME. Dark Shadows. Un film di Tim Burton di Eleonora Saracino
CULTFRAME. Alice in Wonderland. Un film di Tim Burton di Eleonora Saracino
Sito ufficiale del film Frankenweenie di Tim Burton
Sito italiano del film Frankenweenie di Tim Burton
Filmografia di Tim Burton
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia

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