The Company You Keep ⋅ Un film di Robert Redford ⋅ 69. Biennale Cinema di Venezia

Sembra che nessuno riesca a sfuggire al proprio passato come se i segreti, tenuti nascosti nella memoria, continuino a tormentare per sempre la coscienza. Jim Grant è un uomo che ha cercato di fuggire a se stesso e alle sue azioni di un tempo ma che si trova, inesorabilmente, a fare i conti con quel trascorso ancora profondamente irrisolto. Tratto dal romanzo di Neil Gordon, The Company You Keep non brilla certo per originalità nella trama e Robert Redford contribuisce ad amplificarne il prevedibile e ad ampliarne il banale.

La repentina fuga di Grant (interpretato dallo stesso regista) alla ricerca disperata, non solo dell’espiazione ma anche della giusta risoluzione, non è che una corsa forsennata contro il tempo già vista migliaia di volte sul grande schermo. La caccia al fuggitivo, il suo percorso disperato, l’FBI alle calcagna e, come se non bastasse, anche un reporter d’assalto che ha fiutato lo scoop della sua vita tracciano – nella traiettoria di fuga del protagonista – un prevedibilissimo percorso di azione drammatica.

Con uno stile ultraconvenzionale Redford mette in campo l’angoscia della crisi di coscienza che, in questo caso, non è solo il rimorso per un crimine commesso e rimasto impunito, ma anche l’amara consapevolezza di aver creduto (chi fino in fondo e chi non troppo) nell’illusoria possibilità di un mondo migliore. La ferita del Vietnam, che ancora brucia sulla pelle degli americani, stenta a rimarginarsi e quel gruppo pacifista, al quale Grant e i suoi compagni appartenevano, ha finito per risolversi nella dissoluzione di un sogno, infranto proprio su ciò che maggiormente essi combattevano: la violenza.

Nella scelta del cast – da Julie Christie a Nick Nolte, da Richard Jenkins a Shia Labeouf, passando per Susan Sarandon, Chris Cooper, Brendan Gleeson e Stanley Tucci – Redford sembra addirittura strafare come se la presenza di attori di una simile levatura bastasse a mascherare l’ovvietà di una sceneggiatura che, nella sua sfumatura più vicina alla spy story, finisce per incagliarsi in situazioni al limite del verosimile, lasciando che la vicenda politica (forse quella che maggiormente interessava al regista) resti semplicemente sullo sfondo.

Il ritmo monocorde e lo svolgersi della vicenda che non tenta, nemmeno per un attimo, di discostarsi dal prevedibile sottraggono alla storia ogni possibilità di coinvolgimento facendo di questo film un prodotto di finzione che arriva a malapena alla medietà.

© CultFrame 09/2012

TRAMA
Jim Grant è un avvocato, vedovo da poco e padre di una bimba di 11 anni. La sua è una vita apparentemente tranquilla fino a quando l’arresto di una ricercata per omicidio lo porta a diventare un fuggiasco. In gioventù, infatti, Grant era un pacifista radicale il cui gruppo di appartenenza si macchiò di un crimine negli anni della protesta. Un giovane reporter Ben Shepard riesce a svelare la vera identità dell’avvocato che, per anni, era riuscito a ricostruirsi un’altra vita e un’altra identità tentando di seppellire il passato. Inizia così una gigantesca caccia all’uomo e Jim dovrà fare di tutto per dimostrare di essere innocente.

CREDITI
Titolo: The Company You Keep / Regia: Robert Redford / Sceneggiatura: Lem Dobbs dal romanzo The Company You Keep di Neil Gordon / Fotografia: Adriano Goldman / Montaggio: Mark Day / Scenografia: Carol Lavallee / Musica: Cliff Martinez / Interpreti: Robert Redford, Shia LaBeouf, Julie Christie, Sam Elliott, Jackie Evancho, Brendan Gleeson, Torrence Howard, Stanley Tucci, Nick Nolte, Susan Sarandon / Produzione: Voltage Pictures / Distribuzione: 01 Distribuzione/Rai Cinema / Paese: USA, 2012 / Durata: 125′

SUL WEB
Filmografia di Robert Redford
Mostra Internazionale d’aRte Cinematografica di Venezia – Il sito

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