First Pictures ⋅ Un libro di Joel Sternfeld

La sterminata insegna di un locale (Seaside Cafeteria) attraversa l’intera inquadratura. Una donna cammina verso l’entrata; ai due lati dell’immagine sono poste delle autovetture. Si tratta di una fotografia emblematica scattata nel 1976. L’autore è Joel Sternfeld, artista tra i più significativi del panorama attuale che iniziò a operare proprio nei primissimi anni Settanta. L’atmosfera dell’opera appena descritta si inserisce in un solco espressivo che Sternfeld ha condiviso (e continua a condividere) con William Eggleston e Stephen Shore, ma anche con Ed Ruscha e perfino con Michelangelo Antonioni e Edward Hopper. Affermiamo ciò perché, anche per quel che riguarda la fase iniziale della sua carriera, Sternfeld è collocabile stilisticamente in un territorio creativo che accomuna (in maniera non organica) tutti gli autori sopra citati.

Lo scatto descritto all’apertura di questo articolo è inserito in un lavoro editoriale pubblicato dalla casa editrice Steidl nel 2011: First Pictures. Il volume è basato sulla presentazione di fotografie che Sternfeld realizzò tra il 1971 (alcune a dire la verità non sono datate) e il 1980, ovvero il periodo di elaborazione profonda dello sguardo di quello che negli anni successivi diverrà uno dei fotografi americani più significativi.

First Pictures propone una raccolta di immagini che permette di comprendere il percorso creativo di questo autore, la sua capacità (fin dagli esordi) di guardare il mondo in maniera anticonvenzionale. Già si notano, però, alcuni elementi che poi diverranno evidenti nella sua fase matura. In particolare, ci riferiamo alla tendenza a lavorare sui luoghi e sui paesaggi urbani cercando di evitare un’impostazione sociologica. Le figure umane sono spesso sistemate nello spazio in modo asettico. I corpi divengono cose, fattori del reale che non comunicano alcuna storia personale. Rappresentano invece la realtà contemporanea (allo scatto), esattamente come un palazzo, una strada, un incrocio metropolitano, tabelloni pubblicitari.

Anche quando Sternfeld sembra avvicinarsi alla fotografia di strada, o addirittura al reportage più tradizionale, si avverte la sua esigenza di comunicare qualcosa che sia “altro” rispetto ai luoghi comuni di una certa fotografia già standardizzata. L’attenzione per i dettagli e gli oggetti, il senso di straniamento che avvolge le azioni degli esseri umani, l’improvvisa apparizione di angoli nascosti e senza senso, la raffigurazione di brand e insegne, sono tutti elementi che Sternfeld riposiziona creativamente nella sua visione nel tentativo di bloccare in modo preciso il sentimento della percezione. Anche i numerosi ritratti, in special modo relativi a un lavoro svolto all’interno di un centro commerciale, non hanno una connotazione sociale, tanto meno psicologica. Sternfeld, sostanzialmente, raggela la realtà a lui contemporanea e la restituisce al fruitore in tutta la sua macroscopica vacuità, senza spiegare, narrare, giudicare o ridicolizzare alcunché.

First Pictures è, dunque, un lavoro stilisticamente personale e in grado di descrivere un Paese senza l’ossessione superflua di un punto di vista che contenga in sé un pregiudizio confezionato. Le immagini presentate in questo volume sono un esempio di vera libertà creativa, di elaborazione raffinata di contenuti fin troppo densi per essere sovraccaricati di senso. Sternfeld per fortuna sottrae, “dipinge” il mondo in modo algido, grottescamente tragico e potenzialmente visionario. E facendo ciò anticipa una poetica visuale che poi troverà nel cinema di David Lynch una sua concretizzazione definitiva in lungometraggi come Velluto Blu (1986), Cuore Selvaggio (1990) e Fuoco cammina con me (1992, quest’ultimo prequel della serie tv Twin Peaks, 1990 – 1991).

© CultFrame 02/2012

CREDITI
Titolo: First Pictures / Autore: Joel Sternfeld / Testi: Jessica May / Editore: Steidl / Anno: 2011 / Pagine: 223 / Fotografia: 140 / ISBN: 978-3-86930-309-3

SUL WEB
Steidl – Il libro First Pictures di Joel Sternfeld
Steidl – Il sito

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