I Sospiri del mio cuore. Il film di Yoshifumi Kondô in Dvd

La capacità di drizzare le orecchie appartiene a molte delle eroine dei film di Hayao Miyazaki e dello studio Ghibli. Bambine o adolescenti, alle prese con i cambiamenti (o crisi) della vita, la cui attenzione è catturata da un dettaglio nell’ambiente intorno a loro. Un animale, una rifrazione luminosa che amplia il loro sguardo: la chiave d’accesso a un’avventura straordinaria e intima al contempo. Drizzare le orecchie è farsi investire da onde contrastanti di sentimenti e sensazioni: in qualche modo, perdersi nella meraviglia del mondo. Attraverso questo processo (immaginifico e reale), le piccole protagoniste prendono coscienza di sé e dell’inafferrabilità del proprio essere. La protagonista dei Sospiri del mio cuore, Shizuku Tsukishima, è una ragazzina che legge tanto, ma che troviamo alle prese con la difficoltà di far aderire le trame dei suoi adorati romanzi alla vita. Shizuku soffre, si arrabbia, si sente inadatta al mondo che la circonda. Qualcosa in lei sta cambiando. Conosce Seiji Amasawa, la stessa passione per la lettura, apprendista liutaio che vive in collina con il nonno, artigiano, proprietario di una bottega nella quale gli oggetti, rari e particolari, hanno tutti una storia dietro, e spesso si tratta di una storia d’amore, impetuosa e irrealizzabile. Seiji sa cosa vuole dalla vita: vuole partire per l’Italia, andare a vivere a Cremona, studiare per una decina d’anni e diventare liutaio. Un progetto preciso e definito che getta nel panico Shizuku, la quale ancora non sa cosa le succederà alla fine della scuola media. Il panico diventa febbrile creazione, la vita di Shizuku si trasferisce nel romanzo che scrive, dal titolo Drizzando le orecchie: Shizuku scrive notte e giorno, vuole vedere cosa c’è in fondo, quale se stessa scoprirà dietro l’ultima pagina e come sarà quando ritroverà Seiji.

C’è una canzone che fa da filo rosso nei Sospiri del mio cuore. Country Road, una tipica ballata country americana che Shizuku reinterpreta in giapponese insieme a un’amica, per scherzo. In realtà la sua interpretazione ha un gran successo, e a scuola non fanno che cantarla tutti. Nel testo della canzone c’è un ripetuto accenno alla strada di casa e a un senso di nostalgia per essa: un distacco che è al contempo ritorno. La canzone diviene così importante per il film da rappresentarne quasi lo scheletro. Hayao Miyazaki e Yoshifumi Kondô, rispettivamente autore della sceneggiatura (dal manga originale di Aoi Hiiragi) e regista, ritraggono con ironia e lucida indagine le principali problematiche dell’adolescenza: la solitudine, l’impazienza, il primo amore. Da parte di Miyazaki, soprattutto, c’è la volontà di raccontare una percezione dei sentimenti mai univoca, per questo fortissima: la strada di casa nella canzone richiama l’allontanamento (la crescita, il passare degli anni) e il ritorno (l’esperienza di sé, del proprio cammino e dei propri ricordi). L’amore di Shizuku per Seiji è contrastato, è riflessivo e incontrollabile. Attraverso di esso Shizuku crea. I violini di Seiji e il romanzo di Shizuku, a detta del vecchio artigiano, sono imperfetti e potenti, diamanti grezzi in attesa del raffinamento. Due gemme sulla strada del possibile. E la strada, qualunque essa sia, dovunque porti (al paese natale o altrove), ha un fascino enigmatico.

L’equilibrio dei Sospiri del mio cuore non è quello delle migliori opere di Miyazaki come regista, ma il film contiene, allo stesso modo, elementi visivi e narrativi capaci di moltiplicare il racconto potenziandone la struttura principale. Nella bottega dell’artigiano c’è una bambola a forma di gatto umanoide che nasconde una storia d’amore del passato, alla parete c’è un orologio che narra l’incontro impossibile tra una principessa e il re dei nani. E ancora, Shizuku viene guidata verso la bottega da un gatto altero e beffardo che ha un nome diverso per ogni famiglia che lo ospita, e che immancabilmente lo perde. La magia del racconto animato, allora, si trasmette attraverso un naturale perpetrarsi di spazi, tempi ed elementi diversi, da osservare solo dopo aver drizzato le orecchie (Drizzando le orecchie: in giapponese Mimi wo sumaseba, titolo originale del film dello studio Ghibli, datato 1995).

© CultFrame 12/2011

 

TRAMA
Shizuku Tsukishima ama leggere e vorrebbe che la sua vita assomigliasse ai romanzi. La scuola sta per finire e presto dovrà decidere dove andare alle superiori. Un giorno conosce Seiji Amasawa, apprendista liutaio, che la introduce alla bottega del nonno artigiano, dove Shizuku trova oggetti strani e affascinanti. L’incontro con Seiji, con la magia della bottega e con un gatto dai molti nomi cambierà la sua estate.

CREDITI
Titolo: I Sospiri del mio cuore / Titolo originale: Mimi wo sumaseba / Regista: Yoshifumi Kondô / Sceneggiatura e bozzetti: Hayao Miyazaki / Montaggio: Takeshi Seyama / Musiche: Yuji Nomi / Produzione: Toshio Suzuki / Distribuzione: Lucky Red / Paese: Giappone, 1995 / Durata: 107 minuti
DVD: 1 disco / Produzione: Medusa Home Entertainment, 1995 / 9 Singola faccia, doppio strato / PAL Area 2 / Formato: 16:9 – 1.85:1 / Audio: Italiano Doly digital 5.1, Italiano DTS 5.1, Giapponese Dolby digital 5.1 / Lingua: sottotitoli italiano, italiano per non udenti

LINK
CULTFRAME. Hayao Miyazaki. Maestri del cinema (di Luca Lampariello)
CULTFRAME. Ponyo sulla scogliera. Un film di Hayao Miyazaki (di Nikola Roumeliotis)
Filmografia di Yoshifumi Kondô
Medusa Home Entertainment

 

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