Anonymous. Un film di Roland Emmerich

È una Londra misera e fangosa a fare da eccellente scenario al complotto politico/letterario di Anonymous, ottimo esempio di dietrologia spettacolare che riprende l’annosa querelle sulla paternità dell’opera shakespeariana. Omero, Shakespeare: autori la cui aura leggendaria non può venire limitata dall’angusta prigione corporea, dalla banalità anagrafica, ma attraversa i secoli per farsi essenza, indeterminatezza, mistero. E la solida sceneggiatura di Orloff, complessa ma non complicata, pur tra mille invenzioni e libertà storiche (non chiamiamole inesattezze, non siamo a scuola), ci restituisce lo “spirito del tempo”, la voce potente del Bardo di Stratford Upon Avon accordandola alla storia ed ai suoi protagonisti che ritornano, trasfigurati, nelle pagine delle commedie e dei drammi. Il teatro diviene quindi “politico” (e come potrebbe essere altrimenti?), la commedia è utilizzata per irridere i potenti ed i malvagi, la tragedia per suscitare la pietas popolare e l’orgoglio nazionale.

Nel gioco di specchi e di impostori, di figli illegittimi ed incesti, la storia si mischia al mélo ed al feulleiton, tra intrighi di corte e tradimenti, complotti e sete di potere. Prigioniero del proprio rango sociale, il Conte di Oxford accoglierà l’ovazione del pubblico per “interposto autore”, ma non rinuncerà ad usare la penna per ferire il proprio nemico, l’intrallazzone borghese Robert Cecil, umiliato dall’evidente riferimento personale nella descrizione del deforme Riccardo III. Ma alla fin fine ben poco importa dell’annosa querella tra “Oxfordiani”, convinti che il poeta fosse in realtà appunto il Conte di Oxford, e “Stratfordiani” che ritengono invece esistente il poeta di Stratford: se anche il film segue la prima teoria è per evidenziare vieppiù il tema centrale, la potenza della parola. Anche orfana di padre, figlia di nessuno, la parola allorquando diviene “pubblica” può cambiare la storia, abbattere una monarchia, fare breccia nel cuore più duro.

Valorizzato da un cast di ottimo livello, tra cui spiccano gli omologhi Ifans e Thewlis e l’eccellente Redgrave, Anonymous ha però nell’autore l’aspetto più sorprendente: il regista più tamarro del mondo, il Roland Emmerich di Independence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow, 2012, passato con assoluta disinvoltura dai botti in dolby ai pentametri giambici, con risultati di tutto rispetto. Un cambio talmente repentino e radicale che potrebbe dare adito ad un suggestivo cortocircuito per cui anche il regista del film si rivelerebbe soltanto un ironico nom-de-plume.

© CultFrame 11/2011

 

TRAMA
Sullo sfondo della lotta politica per la successione al trono di Elisabetta I, un misterioso autore, che si cela dietro lo pseudonimo William Shakespeare, inizia a scrivere una serie di opere destinate a entrare nella Storia della Letteratura.


CREDITI

Titolo originale: Anonymous / Regìa: Roland Emmerich / Sceneggiatura: John Orloff / Fotografia: Anna Foerster / Montaggio: Peter R. Adam/ Scenografia: Sebastian T. Kravinkel / Musica: Thomas Wanker / Interpreti principali: Jamie Campbell Bower, Rhys Ifans, David Thewlis, Joely Richardson, Vanessa Redgrave, Xavier Samuel, Rafe Spall, Derek Jacobi / Produzione: Studio Babelsberg Motion Pictures / Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia / Paese: Germania, 2011 / Durata: 130 min.

LINK
Sito ufficiale del film Anonymous di Roland Emmerich
Filmografia di Roland Emmerich
Warner Bros.

 

 

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