Silvio Forever ⋅ Intervista ai registi Roberto Faenza e Filippo Macelloni

È uscito nelle sale e sta riscuotendo molto successo Silvio forever firmato da Roberta Faenza e Filippo Macelloni. Un film documentario divertente e incisivo che ci propone una fotografia precisa di quello che è diventato il nostro paese negli ultimi venti anni. E possiamo tranquillamente affermare che Silvio Forever è una (auto) biografia non ufficiale del premier italiano in cui si sorride, anche se delle volte il sorriso rimane ghiacciato sulle labbra. Abbiamo incontrato i due autori.

Roberto Faenza cominciamo da lei. Il suo grande film politico l’ha già fatto con Forza Italia. Silvio Forever è un film politico? E che tipo di rapporto c’e’ tra i due film?

La grande differenza è il fatto che Forza Italia era un film contro. Contro un partito come la DC. Invece Silvio Forever non è un film contro Berlusconi. La pellicola del ’78 è incentrata su un potere ormai disgregato, avariato, che volgeva al termine: i leader della Democrazia Cristiana, da Fanfani fino ad Andreotti e allo stesso Moro non sono mai stati amati dalla gente, tanto meno dai loro elettori. Vincevano le elezioni perché votati, come diceva Montanelli, turandosi il naso. Al contrario, Silvio Berlusconi è amato, direi quasi venerato, dal suo popolo. E’ una differenza non da poco. Trattandosi di un film scherzosamente autobiografico è ovvio che non possa trattarsi di un racconto “contro” di lui. Alla fine però è come se venisse fuori una sorta di auto dissoluzione: il re si mostra nudo, ma si è spogliato da solo.

Filippo Macelloni, com’e’ stato lavorare a quattro mani e che tipo di produzione è stata Silvio Forever?

Per la verità è stata un’operazione a otto mani perché bisogna considerare anche Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Abbiamo iniziato più di due anni e mezzo fa perché c’è stata una ricerca enorme di materiale d’archivio, soprattutto sul web. Poi abbiamo iniziato a costruirlo, distruggerlo e ricostruirlo… E’ stato un lavoro un po’ lungo di tessitura e di collage che poi alla fine ha preso questa forma.

Ma è stato difficile recuperare i materiali? Che tipo di scelte avete fatto?

Molti materiali trovati sul web non sono sempre facili da recuperare nella loro natura originale. Non è facilissimo anche accedere e capire come accedere agli archivi Rai. Abbiamo avuto dei cercatori molto bravi che ci hanno aiutato. Altre cose di Blob, di vecchi archivi o di altri Paesi non si trovano proprio… E poi dovete sapere che Mediaset è veramente impermeabile.

Faenza, che tipo di scelta è stata quella di utilizzare l’imitazione della voce del premier da parte di Neri Marcoré?

Non è stata sicuramente una scelta di tipo satirico. Abbiamo scritturato Marcorè non perché sia un comico ma perché è l’attore che meglio sa imitare la voce di Berlusconi. Non potendo contare su tutte le bobine originali del racconto in prima persona del nostro protagonista, le abbiamo ricostruite completamente delegandone l’elaborazione a Marcorè, senza cambiare neppure una virgola.

Sapete se Berlusconi ha visto il film? Avete ricevuto qualche commento? Come sapete lui quando ha qualcosa da dire addirittura chiama.

(risponde Faenza) No, per adesso nessun tipo di messaggio. Sappiamo che ha chiesto ai suoi collaboratori di andare a vedere Silvio Forever ma ancora non ci arrivato niente. Aspettiamo fiduciosi.

Faenza ci ha detto che non definisce Silvio Forever un film politico. Ma allora come lo definisce?

Lo definirei un documentario auto-satirico, perché alla fine, a forza di aggiungere, viene fuori un quadro abbastanza agghiacciante. E’ difficile trovare un personaggio tanto capace di decostruirsi: è come se, raccontandosi, si smontasse, venisse meno. In realtà Berlusconi non è un politico, piuttosto è un uomo di spettacolo, il più grande dai tempi di Fregoli. A lui interessa questo: essere al centro della scena, fare spettacolo. Ecco perché non può uscire dall’agone “pubblico”, se ne uscisse sarebbe finito.

In fondo è quello il mondo che conosce. Vedete anche il caso Ruby. Tutte quelle ragazze che si rivolgono a lui come se fosse un talent – scout!

Infatti.

Ma vi manca qualcosa?

(rispondono tutti e due) Quest’ultima apparizione a Lampedusa! Se lo avessimo saputo, avremmo aspettato a chiudere il film. Era perfetta. Straordinariamente comica.

Mi immagino che avete raccolto molto materiale. Pensate a un seguito delle avventure di Silvio forever?

(risponde Faenza) No, quello no. Ma sarebbe molto interessante andare a capire come si comportano i berlusconiani. Quei ministri e quei sottosegretari che aspirano a diventare come a lui. Che cosa succederà a loro quando lui con ci sarà più? E soprattutto che cosa succederà a noi?

© CultFrame 04/2011

CREDITI
Titolo: Silvio Forever / Regia: Roberto Faenza e Filippo Macelloni / Sceneggiatura: Gian Antonio Stella, Sergio Rizzo / Produzione: Ad Hoc Film / Distribuzione: Lucky Red / Paese: Italia, 2011 / Durata: 85 minuti

LINK
Sito ufficiale del film Silvio Forever di Roberto Faenza e Filippo Macelloni
Filmografia di Roberto Faenza
Filmografia di Filippo Macelloni
Lucky Red

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