Coming Soon. Marinella Senatore all’Ex Elettrofonica di Roma. Intervista a Beatrice Bertini

© Marinella Senatore. Coming Soon
© Marinella Senatore. Coming Soon
© Marinella Senatore. Coming Soon

Beatrice Bertini è attualmente direttore dello spazio Ex Elettrofonica, mentre in passato ha lavorato per la Gnam di Roma, le Papesse di Siena e l’Accademia di Belle Arti di Roma. L’abbiamo intervistata in merito all’evento dedicato all’artista Marinella Senatore, visitabile fino al 16 febbraio 2011 presso lo spazio Ex Elettrofonica di Roma, evento, curato dalla stessa direttrice, che ha avuto un’interessante concretizzazione presso il MAXXI di Roma.

Attualmente sono esposte alcune immagini di Marinella Senatore. Puoi illustrarci il progetto Talking with Marinella Senatore e in cosa è consistito l’incontro svoltosi al MAXXI il 15 dicembre?

Al MAXXI, Marinella è stata intervistata dal curatore e critico Laura Barreca sugli sviluppi dei suoi progetti di arte pubblica degli ultimi anni. Questa occasione è stata molto importante per capire e conoscere il suo modo di fare arte, molto più complesso di quello che si può immaginare visitando le sue mostre. Sono state proiettate immagini e parti di video in ordine cronologico dei lavori degli ultimi anni, questo ha permesso un’interazione con il pubblico, coadiuvata al dibattito con la Barreca, mettendo in evidenza una capacità di ricerca in continua evoluzione

Ci hai detto che Marinella Senatore porta avanti una concezione creativa nella quale è presente l’idea del coinvolgimento della gente comune che niente ha a che fare con il mondo del l’arte contemporanea. Vuoi spiegarci esattamente quali sono i principi che guidano l’artista campana?

Per Marinella la memoria collettiva è il dato più interessante. Lei stessa dice che “per avvicinarmi a questa parto sempre da spunti autobiografici, ma con quella libertà di movimento e d’invenzione che è la stessa memoria a dare, quando per esempio amplifica dei dettagli che invece nella realtà degli eventi sono stati irrilevanti o quando dimentica delle cose che, al contrario, hanno avuto una pregnanza… insomma, è molto arbitraria per me l’idea di memoria, poi mi auguro che attraverso queste manipolazioni, lo spettatore possa ritrovare qualcosa di suo e di qui creare, con me e con le atmosfere che propongo, una relazione”.

Le immagini esposte si riferiscono a set realizzati dalla stessa Senatore secondo le modalità del lavoro in ambito cinematografico. Può essere la presenza del linguaggio del cinema nella cifra stilsitica della Senatore l’elemento fondamentale della sua ricerca?

Assolutamente no. Il cinema è il gioco che la Senatore sceglie di condividere col pubblico; è semmai il mezzo col quale si manifesta il prodotto finale, ma lo scopo intimo del suo intervento è tutt’altra cosa. Questo dice l’artista, ad esempio, sul suo ultimo lavoro in Sicilia ad Enna, quando le chiedono cosa abbia cedrcato di fare: “Il mio scopo era di ritrovare tra la verità di questa vita così dura, la bellezza delle persone coinvolte e la bellezza di qualcosa che c’è tra le righe: tra una parola e l’altra che loro ti raccontano. Anche negli episodi più dolorosi c’è qualcosa di infinitamente bello e poetico, ed era quello che volevo captare”.

          Marinella Senatore                       Marinella Senatore

Quanto è importante l’uso della luce, e dell’oscurità, nel linguaggio espressivo di Marinella Senatore?

Ho paragonato spesso le opere di Marinella a quelle di artisti del Seicento. Questa è certo una suggestione che nasce proprio dall’uso che l’artista fa delle luci e delle ombre per creare una suspance, un’ambientazione evocativa, ma credo che questo non basti. Nel testo scritto da Giulio Carlo Argan nel 1968 sull’arte barocca, in cui l’autore rintracciava la portata innovativa di questo genere nei topos della natura, dell’artificio, della teatralità, mi ha spiegato più di una cosa sulle opere di Marinella. E, come spesso avviene tra warburghiani, tramite le opere della Senatore ho capito molto di più sull’arte barocca: la coralità, l’urgenza di creare un’opera d’arte totale.

Secondo te, un’artista come Marinella Senatore rappresenta un caso a parte oppure il suo percorso può essere inserito in un discorso organico che riguarda l’arte contemporanea in Italia, oggi?

In Italia, come all’estero, oggi non esiste un discorso organico sull’arte ma una pluralità di discorsi, più e meno interessanti. Il suo percorso è certo molto inconsueto ma ritengo che le sue opere si inseriscano efficacemente in un dibattito che riguarda la contemporaneità.

             Marinella Senatore                      Marinella Senatore

Cosa pensi dell’attuale situazione riguardante i giovani artisti che nel nostro paese vogliono esprimersi nell’ambito della videoarte, delle installazioni ambientali, della perfomance e della contaminazione dei linguaggi? C’è spazio in Italia per approfondire questo tipo di esperienza creativa?

Lo spazio c’è sempre quando si ha qualcosa da dire. Con qualsiasi mezzo si ritenga necessario.

Vorremmo chiederti qualcosa sullo spazio Ex Elettrofonica. É’ interessante come nome per una Galleria di Arte Contemporanea. Vuoi raccontarci da cosa deriva questa denominazione e quali sono le linee culturali e artistiche che guidano l’attività della Galleria stessa?

Nel 1968 mio nonno creò lo spazio in cui ha sede oggi Ex Elettrofonica adibendolo a magazzino dell’Elettrofonica, una società di impianti di elettronica e telefonia. Da questo deriva il nome. Non siamo una galleria vera e propria, ma uno spazio con delle finalità ben precise: creare un luogo per l’informazione e il servizio sulle arti visive contemporanee attraverso il suo spazio espositivo per offrire ai giovani artisti occasioni di esporre il proprio lavoro in mostre personali o collettive, nonché per ospitare progetti di artisti di fama consolidata e offrire al pubblico l’opportunità di conoscere i protagonisti della scena internazionale; sostenere il messaggio artistico come potenziale innovatore nella società contemporanea.

Entrando in Galleria colpisce la particolare struttura architettonica sulla quale è basata, che evidentemente non è quella originale. Come mai questa scelta non convenzionale?

Alessandra Belia e Federico Bistolfi, due amici architetti dello studio di Zaha Hadid, hanno completamente trasfigurato lo spazio e oggi mi sento di parlare di una piccola rivoluzione nella concezione degli spazi espositivi privati. Anche se le grandi fabbriche museali di tutto il mondo hanno da tempo abbandonato il white cube in favore di un’architettura organica, viva, “artistica”: ecco, rispetto a loro non siamo poi così originali…

L’idea fondante è di chiamare gli artisti a confrontarsi con lo spazio, ed in questa prospettiva la realizzazione di site specific è per me molto importante. Sono convinta che la creatività di un artista sia arricchita dalla necessità di collocare le proprie opere in uno spazio di nuova concezione: ed è per questo che mi propongo di creare, durante ogni esposizione, un’opera d’arte unica, dove la fusione tra lo spazio e il segno artistico diano vita al luogo elettivo dell’evento.

© CultFrame – Punto di Svista 01/2011

IMMAGINI
Tutte le immagini sono di © Marinella Senatore

INFORMAZIONI
Coming Soon – Marinella Senatore
Dal 16 dicembre 2010 al 16 febbario 2011
Ex Elettrofonica / Vicolo Sant’Onofrio 10-11, Roma / Telefono: 06.64760163
Orario: martedì – venerdì 16.00 – 20.00 / sabato su appuntamento / chiuso domenica e lunedì
A cura di Beatrice Bertini

SUL WEB
Il sito di Marinella Senatore
Ex Elettrofonica, Roma

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