The Killer Inside Me ⋅ Un film di Michael Winterbottom

Michael Winterbottom? Ma il regista inglese di Genova, A Mighty Heart, The Road To Guantanamo? Proprio lui, alle prese con un testo sacro del pulp americano, scritto da quel Jim Thompson già sceneggiatore di Kubrick, e portato sullo schermo nel ’76 da Burt Kennedy. La luce, il calore, le atmosfere del profondo Texas degli anni ’50, le strade riarse e i macchinoni pinnati, Stetson e stivali: il nucleo narrativo di Thompson è impastato di calore e polvere, di atmosfere violente e malate, scaturisce da un cortocircuito tra repressione e perversione che spesso trascura la coerenza narrativa in favore di suggestioni roventi e svolte scioccanti.

Ma Winterbottom tenta di dissimulare il disagio e la poca conoscenza dei canoni pulp con la devozione filologica al testo, l’aderenza alla pagina ed al flusso di coscienza del disturbato protagonista, un io narrante necessario e funzionale sulla pagina, debordante ed eccessivo sullo schermo. Il regista gira con correttezza e professionalità, tenta di coniugare Happy Days e Twin Peaks, Hopper ed Ellroy, dispone con ordine gli elementi, ma rimane preda della bella maniera, raggela il thriller, mistifica l’horror, rifugge il “genere” per affermare un’autoralità che spegne la furia, attenua la follia e alla lunga annoia un po’. Sceglie infatti di tagliare abbondantemente la sequenza del pestaggio dell’incantevole Jessica Alba, causa “scandalo” al Sundance Film Festival, ed affida il film interamente al suo protagonista, interpretato con convincente inespressività da Casey Affleck, il quale offre una performance di calcolata gradualità, dall’apatia emotiva ad un credibile ghigno sadico d’ordinanza.

Ma proprio l’attenzione eccessiva sul personaggio principale, seppur mutuata dal ruolo dominante del protagonista del romanzo, risulta fallimentare sullo schermo giacché Winterbottom trascura totalmente le figure di contorno che rimangono sfocate ed approssimative, compaiono dal nulla ed al nulla ritornano, come l’incomprensibile personaggio del povero Bill Pullman, il procuratore distrettuale, il sindacalista, ma anche la stessa Kate Hudson, fidanzatina lasciva e sudaticcia senza storia né futuro. Peccato, perché la m.d.p. si muove bene, morbida e languida, l’ambientazione ed il soundtrack sono perfetti, gli interpreti risultano giusti, l’intreccio è classicamente letterario e la sceneggiatura, a parte alcune inverosimiglianze, sta in piedi, ma la sensazione complessiva è di meticolosa freddezza inglese, tanta testa e poca trippa, e non si può non chiedersi cosa ne avrebbero fatto di questa materia rovente i fratelli Coen o un Lynch qualsiasi.

© CultFrame 11/2010


TRAMA

Profondo Sud statunitense, primo dopoguerra. A volte la piccola provincia americana cela dietro la sua maschera di rispettabilità orrori incredibili. È il caso dell’indolente e noioso Lou Ford, all’apparenza inappuntabile tutore dell’ordine, e della spirale di violenza a cui darà il via.

CREDITI
Titolo originale: The Killer Inside Me / Regìa: Michael Winterbottom / Sceneggiatura: John Curran dell’omonimo romanzo di Jim Thompson / Fotografia: Marcel Zyskind / Montaggio: Mags Arnold / Scenografia: Rob Simons, Mark Tildesley / Musica: Melissa Parmenter, Joel Cadbury / Interpreti principali: Casey Affleck, Jessica Alba, Kate Hudson, Ned Beatty, Bill Pullman, Elias Koteas / Produzione: Stone Canyon, Muse, Revolution Production, Wild Bunch / Distribuzione: BIM / Paese: U.S.A., 2010 / Durata: 120 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film The Killer Inside Me di Michael Winterbottom
Sito italiano del film The Killer Inside Me di Michael Winterbottom
Filmografia di Michael Winterbottom
BIM

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