Contre toi. Un film di Lola Doillon. 28° Torino Film Festival. Festa mobile

lola_doillon-contre_toiSi chiama anfibia quella parola che in una stessa frase assume contemporaneamente due significati diversi. Anfibio è per esempio il titolo originale di questo secondo film di Lola Doillon che con una strizzata d’occhio porta lo spettatore di fronte ad una storia di amore e odio allo stesso tempo. Il film scelto per inaugurare il 28° Torino Film Festival racconta la parabola poco originale di un rapimento che nello spazio di pochi giorni si trasforma in una passione ambigua. Benché ci voglia quasi tutto il film per arrivarci, non può rappresentare un colpo di scena né stupire la storia d’amore tra i due protagonisti, entrambi interpretati da attori prestanti.
In particolare, nella parte della vittima con la sindrome di Stoccolma c’è la cerulea Kristin Scott-Thomas, bellezza atipica ma indiscutibile, la cui alterigia seduce il suo giovane sequestratore. Inizialmente la donna vive sola, non ha figli, sembra non ricevere un bacio, un abbraccio, una carezza da molto tempo. Poi, sconvolta tanto dall’esperienza del rapimento e delle sue ragioni quanto dall’insostenibile tenerezza del ragazzo, la sua alterigia si muta in accesa passione. L’attrice sembra interpretare allo stesso tempo la negazione e la copia del suo personaggio ne L’amante inglese (2009), disposto a perdere tutto pur di abbandonarsi alla passione.

L’opera seconda di Lola Doillon ricomincia un po’ da dove ci aveva lasciato il suo esordio Toi t’es sur qui ? (2007), piccolo film adolescenziale in cui una sedicenne agiva molto determinata a perdere la propria verginità pur di liberarsi di tale ostacolo senza romanticherie né grandi cerimonie. L’adolescente e la donna matura hanno allora in comune la difficoltà di affrontare la dimensione sentimentale in modo libero da condizionamenti senza che ciò non implichi una rinuncia radicale al trasporto. L’abbandono sentimentale come frontiera impossibile da varcare per donne autonome che percepiscono l’esperienza amorosa come minaccia: è sicuramente pregevole spingerci a riflettere su tutto ciò.
Anzi, Contre toi sfiora anche un’altra questione, quella del difficile equilibrio emotivo tra distacco ed empatia richiesto a chi per professione ha a che fare con la vita e la salute delle persone. Introdurre questo aspetto permette al film di abbozzare un’ipotesi sulle ragioni di questa donna smarrita. Ci si domanda infatti se questa ginecologa non sia fredda e distante proprio perché è questo che le si richiede di assicurare sul piano professionale. Incapace di conciliare rigore medico e affettività privata, la donna sembra annullare la dimensione intima della propria esistenza per meglio dedicarsi al lavoro.

Il film, claustrofobico e spoglio, insiste sulla dimensione individuale del problema riducendolo forse troppo a una questione di egoismo personale. Invece, quel che risulta più interessante è proprio il fatto che questa donna apparentemente incerta perché ben conscia delle proprie debolezze e dei propri limiti, in realtà fa una scelta coraggiosa e durissima facendosi guidare dal senso di responsabilità e pagandone il prezzo alto. Più della scontata storia d’amore vale perciò il ritratto di un’intensa difficoltà di amare.

© CultFrame 11/2010


TRAMA

Una donna con vestiti maschili scappa attraverso la città da un invisibile persecutore. Cosa le è successo? Chi è l’autore delle telefonate mute da cui viene raggiunta appena si rifugia nel proprio appartamento?


CREDITI

Titolo: Contre toi / Regia: Lola Doillon / Sceneggiatura: Lola Doillon / Fotografia: Mathieu Vadepied / Montaggio: Marie Da Costa / Scenografia: Stéphanie Guitard, Stanislas Reydellet / Musiche: Anthony Leroy, Dominique Leroy, Sandra Moubarak / Interpreti: Kristin Scott-Thomas, Pio Marmaï / Produzione: Saga Blanchard, Origami Films / Paese: Francia / Anno: 2010 / Durata 80 minuti

LINK
Filmografia di Lola Doillon
Torino Film Festival

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