Biennale 2010 ⋅ 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Proviamo a evidenziare i cambiamenti e gli elementi più significativi emersi durante la conferenza stampa di presentazione della 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. In primo luogo, ciò che il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha definito: sobrietà, ovvero quel sistema organizzativo/produttivo che ha imposto a questa edizione del Festival del Lido una strutturazione all’insegna del risparmio e dell’addio a nuovi allestimenti e nuova grafica. In tal senso, va interpretata anche l’assenza della struttura messa in piedi lo scorso anno, relativa alla Sala Perla 2. Uno schermo in meno, dunque che probabilmente creerà qualche problema alla critica e al pubblico presenti. Poi, il concept innovativo che sta alla base della sezione “Orizzonti”. Si tratterà di una sezione che comprenderà tutti gli sviluppi del linguaggio cinematografico moderno, quindi cinema di ricerca e di finzione, lungometraggi e corti, documentari e film elaborati con tecnologie all’avanguardia.

Ed ancora, il fattore “gioventù” (chiamiamolo così) ben evidenziato dal Direttore artistico della Mostra Marco Mueller: la bassa età media dei cineasti invitati in concorso che si attesta sui quarantacinque anni.

Il Festival di Venezia dunque quest’anno darà molto spazio alle giovani produzioni registiche, con ben settantanove prime mondiali. Ventitre lungometraggi in concorso, tra i quali spiccano quattro titoli italiani: La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, Noi Credevamo di Mario Martone, La Passione di Carlo Mazzacurati e La pecora nera di Ascanio Celestini. Altri lavori importanti in concorso: Somewhere di Sofia Coppola, Road to Nowhere di Monte Hellman, Potiche di François Ozon, Miral di Julian Schnabel, Venus Noire di Abdellatif Kechiche. Il 6 settembre, inoltre, verrà annunciato, come al solito, un film a sorpresa (sempre per il concorso), mentre “Fuori Concorso” si potranno vedere Sorelle Mai di Marco Bellocchio, due opere di Miike Takashi, e l’atteso lavoro di Michele Placido su Vallanzasca.

Il film di apertura di Orizzonti sarà La Belle Endormie di Catherine Breillat, mentre sempre nella nuova edizioni di “Orizzonti” sarà possibile assistere alla proiezione dell’ennesima opera dell’ultra centenario Manoel de Oliveira, un corto di sedici minuti. Da notare anche la presenza nel cartellone di film di autori non strettamente cinematografici  e fortemente legati all’uso del cinema nell’arte contemporanea: l’israeliano Roee Rosen, Armin Linke e Doug Aitken.
Il film di apertura della 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sarà: Black Swan di Darren Aronofsky.

CONCORSO – Venezia 67
Black Swan di Darren Aronofsky  – Usa
Somewhere di Sofia Coppola Usa
La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo  – ItaliaITALIA
Promises written in water di Vincent Gallo – Usa
Road to nowhere di Monte Hellman – Usa
Happy Few di Antony Cordier Francia
La pecora nera di Ascanio Celestini  – Italia
Venus Noire di Abdellatif Kechiche – Francia
Post Mortem di Pablo Larrain  – Cile, Messico, Germania
Barney’s version di Richard J. Lewis – Canada
Ovsyanki di Aleksei Fedorchenko – Federazione Russa
La passione di Carlo Mazzacurati – Italia
Noi credevamo di Mario martone – Italia
Drei di Tom Tykwer – Germania
Potiche di François Ozon – Francia
Meek’s Cutoff di Kelly Reichardt – Usa
Jusan-Nin No Shikaku di Takashi Miike – Giappone
Balada Triste de trompeta di Alex De La Iglesia – Spagna
Miral di Julian Schnabel  Usa, Francia, Italia, Israele
Attemberg di Athina Rachel Tsangari – Grecia
Detective Dee and the mistery of phantom flame di Hark Tsui – Cina
Noruwei No Mori
di Anh Hung Tran- Giappone

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