Invictus ⋅ Un film di Clint Eastwood

Il binomio cinema e sport raramente è andato d’accordo. In altre parole, sono pochi i film che trattano lo sport e si possono considerare ben riusciti. Poi chissà perché, i migliori  sono quelli che trattano la boxe. Da Qualcuno lassù mi ama a Toro Scatenato fino a Fat City ecco quali sono i lungometraggi che sono riusciti a dire qualcosa di interessante sul mondo sportivo. Ma da adesso, in questa breve lista di titoli, dobbiamo assolutamente aggiungere questa nuova fatica di Clint Eastwood.

Con Invictus, Eastwood è stato in grado di fare ciò che non è riuscito a John Huston con Fuga per la vittoria: usare lo sport come metafora politica. Ma Huston aveva alle spalle solo alcuni bravi calciatori e la macchina hollywoodiana. Clint ha un personaggio vero e straordinario come Nelson Mandela.
Invictus è l’adattamento dal romanzo di John Carlin Ama il tuo nemico. Nelson Mandela e il gioco che fece una Nazione, racconta la storia del Sud Africa dopo l’elezione come Presidente di Nelson Mandela  leader carismatico che lotta contro le leggi razziali del suo paese. Non è facile per Nelson Mandela riunificare il paese, vista ancora la forte presenza di gruppi attivisti pieni di rabbia e paura verso i neri, perciò fa leva sullo spirito nazionale attraverso la Coppa del Mondo di Rugby e la vittoria della squadra sudafricana degli Springbock, bandita dagli anni ‘80 dal campionato a causa delle differenze razziali.

Eastwood è un regista che ha cominciato la sua carriera osservando il modo di lavorare del suo film-maker preferito: il grande Don Siegel. Il regista de L’invasione degli ultracorpi sapeva raccontare cose serie spettacolarizzandole al punto giusto. Operazione che Eastwood ha fatto fin dal lontano 1971 con la sua prima pellicola Play Misty for me. E poi, rimanendo affascinato dall’universo antropocentrico di Howard Hawks, mette l’essere umano con tutte le sue debolezze ed ambiguità al centro del suo obbiettivo, acquistando così una preziosa e rara merce anche al cinema americano: classicità.

Il nuovo lavoro di Clint Eastwood non fa altro che ribadire la bravura di un attore che ha saputo pian piano trasformarsi in un regista di eccezionale valore. Assai meno intimista di un titolo come Gran Torino, Invictus ci fornisce l’ennesima prova che Eastwood è in grado di confrontarsi con generi e tematiche diversissime tra loro. È evidente che a Eastwood non interessi addentrarsi in elementi biografici drammaturgicamente convenzionali. Il suo tocco è al solito invisibile e prezioso, pieno di sensibilità, fatto di piccole cose e di piccoli gesti come quando, intelligentemente, si parla d’integrazione e lo si fa attraverso personaggi minori, come le guardie del corpo di Mandela, in parte di colore e in parte ex agenti scelti  dei corpi speciali, gli stessi che fino a pochi anni prima operavano una forte repressione sulla popolazione nera.  Per  fortuna Eastwood è un regista pragmatico e non ideologico. Perciò ecco che si approda a un finale commovente, in cui la gioia della vittoria diventa un inno alla speranza in un futuro migliore. È l’unico passaggio, insieme a quello della visita alla cella dove fu rinchiuso Mandela, in cui il film esce davvero dallo schermo per obbligare lo spettatore a prendere posizione e sopratutto a versare anche qualche lacrima liberatoria.
Ma lo fa senza retorica, usando i propri mezzi  e specialmente con estrema e toccante consapevolezza. Superlativi gli attori.

© CultFrame 03/2010


TRAMA

Sconfitto l’apartheid, Nelson Mandela, capo carismatico della lotta contro le leggi razziali, diventa Presidente del Sud Africa grazie alle libere elezioni. Anche il mondo dello sport viene coinvolto dall’evento: il Sud Africa si vede assegnato il mondiale di Rugby del 1995 e sulla scena internazionale ritornano gli Springboks, la nazionale sudafricana dagli anni ’80 bandita dai campi di tutto il mondo a causa dell’apartheid. In occasione della cerimonia di apertura del campionato mondiale il Presidente Mandela entra in campo con la maglia degli Springboks segnando così un passo decisivo nel cammino verso la pace tra bianchi e neri. E questo cammino vede anche la collaborazione Francois Pienaar, il capitano della nazionale Sudafricana.

CREDITI
Titolo: Invictus / Regìa: Clint Eastwood / Sceneggiatura: Antony Peckham/ Fotografia: Tom Stern / Montaggio: Joel Cox, Gary Roach/  Musica: Clint Eastwood / Interpreti principali: Morgan Freeman, Matt Damon, Robert Hobbs, Langley Kirkwood, Tony Kgoroge, Matt Stern, Patrick Lyster, Penny Downie, Patrick Mofokeng, Julian Lewis Jones / Produzione: Spyglass Entertainment, Malpaso Productions, Revelations Entertainment, Mace Neufeld Productions / Distribuzione: Warner Bros / Paese: U.S.A., 2009 / Durata: 134 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Invictus di Clint Eastwood
Sito italiano del film Invictus di Clint Eastwood
Filmografia di Clint Eastwood
Warner Bros

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