Verso l’Eden. Un film di Costa-Gavras

costa_gavras-verso_edenChi è Costa-Gavras e chi parla male di lui? Costantin Costas Gavras ha ormai superato i settanta, anzi per la verità sta andando verso gli ottanta, e nel suo cinema questo si vede. E così il maestro greco autore di un cinema politico-sociale solido e spettacolare arriva a firmare, con la complicità di un attore probabilmente imposto dalla produzione, troppo bello, troppo pulito e sopratutto poco espressivo, come Riccardo Scamarcio, il suo testamento cinematografico.

Non sappiamo se Gavras girerà altri film (probabilmente si) ma siamo sicuri che il cinema per cui si è battuto già dall’epoca di Z l’orgia del potere si è perso dietro osservazioni antropologiche e sociali all’acqua di rosa. Ed è un peccato.


Segni di stanchezza il cinema di Gavras ne aveva già mostrati dall’epoca di Mad City. Era il 1997 e allora appariva piegato, com’era, alle regole del cinema americano e soggiogato dalla volontà dei suoi divi (in quel caso Dustin Hoffman e John Travolta), le stesse regole che l’autore de L’amerikano aveva così ben sfruttato in uno dei suoi capolavori come Missing-Scomparso. Attraverso il ripetitivo Amen e il grottesco e mal riuscito Il cacciatore di teste, Gavras arriva a questo Verso l’eden piuttosto malconcio. È vero che in ogni sequenza del film si trova l’occasione di sbeffeggiare, giudicare e, perché no, denigrare, e non sempre in modo sottile (ma comunque con aria spensierata e coltivando l’ambizione di una screwball comedy politica) una favola dei giorni d’oggi che riflette sulle differenze che intervengono tra la ricca Europa e la povertà assoluta di chi vive ai margini del mondo, ma l’errore sta nel manico. Usare archetipi come Ulisse, Candide e Chaplin e soprattutto affidarli all’inespressivo Scamarcio è veramente imperdonabile. Gavras ha commesso lo stesso errore che fece Chaplin nel suo ultimo film, La contessa di Hong Kong, nel quale utilizzò due attori come Marlon Brando e Sophia Loren assolutamente incapaci e fuori parte, rovinando così una delle commedie più esilaranti della sua epoca. E poi in Verso l’eden, le riflessioni sull’immigrazione rimangono soffocate da una comicità che vuole essere alta ma che lascia il tempo che trova. Per rendere una materia così scottante leggera e leggendaria ci sarebbe voluto un Billy Wilder e il suo fido sceneggiatore I.A.L.Diamond. Ma Gavras e lo sceneggiatore Jean-Claude Grumberg non sono ne leggeri e nemmeno leggendari.


©CultFrame 03/2009

 

TRAMA

Elias è un giovane clandestino che si getta in mare nel momento in cui le motovedette della guardia costiera greca stanno per catturarlo. Approda sulla spiaggia dell’Eden, un villaggio di vacanze per turisti ricchi. Trovati degli abiti da inserviente, viene scambiato per tale e richiesto di prestazioni. Queste prestazioni sono lavorative (facchino, idraulico) ma anche sessuali (sia da parte del capo del personale che di una vacanziera tedesca con famiglia ad Amburgo). Costretto a fuggire se non vuole essere arrestato, ha una meta precisa: Parigi. Ma la strada sarà lunga e piena di insidie.

 

CREDITI

Titolo: Verso l’Eden / Regia: Costa-Gavras / Sceneggiatura: Costa-Gavras, Jean Claude Grunberg / Interpreti: Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Antoine Monot Jr., Anny Duperey, Michel Robin, Éric Caravaca, Konstandinos Markoulakis, Florian Martens / Montaggio: Yannick kergoat Shore / Fotografia: Patrick Blossier / Musica: Armand Amar / Produzione: Odeon, Pathé Renn Productions, Nova, Novo RPI, K.G., Greek Television ET-1, Greek Film Center, France 3 Cinéma, East Media Services / Distribuzione: Medusa / Paese: Francia, Grecia, Italia, 2008 / Durata: 111 minuti

 

LINK

Sito ufficiale del film Verso l’Eden

Filmografia di Costa-Gavras

Medusa

 

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