I Vicerè ⋅ Un film di Roberto Faenza

Roberto Faenza non è nuovo a imprese ambiziose in campo cinematografico. Di ciò gli va dato atto. Il suo è un cinema di grandi temi e di grandi racconti, in cui la dimensione contenutistica è di importanza fondamentale. È in sostanza un cineasta coraggioso che non si accontenta di fare film, vuole invece raccontare le vicende umane più alte e complesse: la sofferenza, la durezza della vita, il dolore, il destino, la morte.

Risponde a questa esigenza “alta” anche l’ultima fatica artistica: I Vicerè. Il film, che per motivi non facili da comprendere, non è stato inserito nel cartellone della Festa del Cinema di Roma, è tratto dal romanzo omonimo di Federico De Roberto. Quest’ultimo è uno dei quegli intellettuali italiani (napoletano di nascita ma siciliano/catanese di famiglia) caduti nel dimenticatoio a causa della scomodità del loro pensiero. Eppure fu letterato fine, grande critico e giornalista, autore di romanzi decisamente interessanti.

Ne I Vicerè, De Roberto narrava la vicenda degli Uzeda, famiglia nobile di origine spagnola, emblema di una organizzazione sociale in cui la prevaricazione, i soldi e il potere erano tutto. Lo sguardo di De Roberto è feroce, implacabile, illumina senza pietà gli orrori di un nucleo sociale “malato” e corrotto che aveva potuto spadroneggiare fino all’arrivo di Garibaldi in una Sicilia ancora sostanzialmente arcaica. Il fattore significativo del romanzo di De Roberto è che gli aspetti profondi del suo romanzo sembrano essere validi ancora oggi, nell’Italia del post mani pulite. Ciò è ovviamente inquietante ed è stato compreso a pieno da Roberto Faenza, il quale ha provato a utilizzare l’epopea degli Uzeda come una storia simbolica senza tempo.

Il tentativo encomiabile dell’autore torinese non ha però dato i risultati sperati. I motivi sono molti, ma il fattore principale riguarda una certa tendenza a costruire questa “storia siciliana” attraverso una superficialità espressiva evidente, superficialità che è riscontrabile soprattutto analizzando l’economia del racconto. La malattia che consuma tutti i componenti della famiglia Uzeda, una malattia che nasce dall’abuso del potere e dall’impostazione “razzistica” della sua collocazione nella società siciliana non viene sviscerata in modo chiaro. Determinati passaggi della storia sono accennati e confusi. Ciò comporta la presenza di scene che appaiono monche, irrisolte e che provocano un certo spaesamento nello spettatore. Faenza cerca attraverso una regia basata soprattutto sulla cura degli aspetti visivo/fotografici di fornire spessore al film ma tutto si risolve in un uso tecnicistico (e sostanzialmente corretto) di obiettivi, inquadrature, movimenti di macchina.

Altro problema riguarda la scelta del cast. Oltre a Lando Buzzanca che fa di tutto per rendere credibile il suo orrendo personaggio, la presenza di Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi, pur volenterosi, genera una sorta di straniamento, non tanto a causa delle loro capacità quanto piuttosto per una presenza scenica non adeguata ai personaggi (profondamente siciliani) che sono stati chiamati a interpretare (e stiamo parlando di spirito interpretativo non certo di fattezze).

I Vicerè è dunque un film non del tutto compiuto, dietro cui è percepibile l’intenzione pregevole ma inefficace dell’autore. L’opera inciampa in continuazione ed è contraddistinta da una “esteriorità” espressiva che depriva il romanzo di De Roberto della sua vena caustica e della sua valenza ideologico/politica.

© CultFrame 11/2007

TRAMA
Catania. La famiglia degli Uzeda di Francalanza è di origine spagnola e ha sempre goduto sotto i Borbone di una situazione di ricchezza e potere. Quando in Sicilia arrivano i garibaldini, la realtà sociale sembra cambiare ma il patriarca degli Uzeda, un uomo cattivo e assetato di potere e denaro, riesce abilmente a non lasciarsi travolgere. Il figlio maggiore è però da sempre un ribelle. Viaggia per il mondo e ogni volta che torna si scontra furiosamente con il padre, fino a quando dopo l’unità completa d’Italia non si butterà in politica.

CREDITI
Film: I Vicerè / Regia: Roberto Faenza / Scenegiagura:Roberto Faenza, Francesco Bruni, Filippo Gentili, Andrea Purgatori / Fotografia: Maurizio Calvesi / Montaggio: Massimo Fiocchi / Scenografia: Francesco Frigeri / Musiche: Paolo Buonvino / Interpreti: Lando Buzzanca, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi / Produttore: Elda Ferri / Distribuzione: 01 Distribution / Paese: Italia, 2007 / Durata: 120 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film I Vicerè
Filmografia di Roberto Faenza
Biografia di Federico De Roberto
01 Distribution

0 Shares: