L’Altra Istanbul. Un omaggio ad Ara Güler. Una mostra a Roma

ara_guler-tramUn labirinto di barche, case galleggianti. Pescatori, uomini di mare che conducono la loro vita esposti all’acqua e al vento. Sullo sfondo Instabul, i suoi minareti, il suo fascino e il mistero di una città di confine tra occidente e oriente. Ed ancora: due tram corrono parallelamente in un incrocio affollato. La luce è cupa ma l’immagine è costellata da soffici macchie bianche. È la neve che cade nell’inverno di Istanbul e che rende ancora più particolare l’atmosfera di questa città.

Un gruppo di musicisti si esibisce in un locale della città turca. La stampa sgranata fornisce un’impressione di “altri tempi”; il clima composto e festoso, tipico del Medio Oriente, porta il fruitore dentro il cuore di una metropoli densa di un’umanità coinvolgente.

Quelle appena descritte sono tutte fotografie scattate da Ara Güler, autore nato a Istanbul nel 1928 che può essere senza dubbio considerato come il maggiore fotografo turco vivente. Un omaggio all’artista che ha saputo nei decenni interpretare una città straordinaria e unica come Istanbul è inserito nell’ampio allestimento della mostra allestita presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma e intitolata L’altra Istanbul. Si tratta di un evento di grande impatto che propone una visione complessa di Istanbul attraverso lo sguardo di Güler e di altri quattro significativi autori: Ercan Arslan, Coskun Asar, Kutup Dalgarikan e Erdal Yazici.


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Emerge dal percorso espositivo, arricchito da alcuni “micro-video” sugli aspetti moderni della metropoli turca, un ritratto di un luogo allo stesso tempo ricco di segreti e palcoscenico di un’esistenza popolare caratterizzata dal lavoro e da innumerevoli attività. Certo, il respiro delle immagini di Ara Güler appare come il più significativo e toccante. Güler, corrispondente per Time Life, Paris Match e Stern è autore che ha sviluppato la sua arte soprattutto negli anni cinquanta-sessanta metabolizzando la lezione di grandi maestri dell’arte fotografica. In tal senso, appare emblematica l’immagine denominata “Facchini in attesa di lavoro allo Yag Iskelesi”, lavoro di matrice strandiana nel quale sono miscelate sapientemente istanze estetico/compositive e interpretazione socio/politica della realtà.
Un linguaggio improntato a una ricerca visiva di tipo sociale è quello di Coskun Asar, il quale lavora con l’intento di raffigurare la condizione dell’infanzia puntando sul disagio sociale e psicologico. Ercan Arslan predilige invece la rappresentazione di una Istanbul imbiancata e tipicamente invernale, mentre Erdal Yazici sembra riprendere alcuni temi cari a Güler, arricchendoli grazie a una profonda attenzione verso il soggetto umano e il contento ambientale nel quale vive.

 

kutup_dalgakiran-ceylanInfine, una nota di merito va senza dubbio a Kutup Dalgakiran, fotografo quarantottenne che ha spesso concentrato il suo lavoro su temi specifici, come l’immigrazione e la condizione di vita dei detenuti. Nel caso della mostra allestita al Museo dell’Ara Pacis di Roma si è concentrato sulla comunità Rom, proponendo un catalogo di ritratti ambientati dal notevole impatto visuale, ritratti caratterizzati da una ricerca di vivaci cromatismi in grado di comunicare al fruitore non solo gli aspetti kitsch di certe situazioni ma anche la sfolgorante esuberanza di usi e costumi che rappresentano una ricchezza per tutta la società civile.


©CultFrame 11/2007

 

 

IMMAGINI

1 Ara Güler. Tram in Piazza Galatasaray in una giornata di neve. Istanbul, 1960
2 Ara Güler. Golden Horn. Istanbul, 1955
3 Kutup Dalgakiran. Notte del matrimonio di Ceylan. Kustepe, 2005

 

INFORMAZIONI

Dal 16 novembre 2007 al 6 gennaio 2008

Museo dell’Ara Pacis / Lungotevere in Augusta, Roma / Telefono: 0682059127

Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.00

Biglietto: intero 6,50 euro / ridotto 4,50 euro

 

LINK

Museo dell’Ara Pacis, Roma

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