Il mio migliore amico ⋅ Un film di Patrice Leconte

Ogni film di Patrice Leconte è un piccolo evento. Cinematografico ovviamente. Dal 1969 ad oggi una trentina di titoli di tutti i generi e di una stabilità tematica e stilistica invidiabile, che troviamo di solito solo nel cinema del passato, oggi i registi preferiscono cambiare registro facilmente più per incapacità di mantenere uno stile preciso che per scelta, che eleva questo piccolo grande metteur en scene a livello d’auteur. E la sua nuova fatica Il mio migliore amico non sfugge a questa regola: lo stile soprattutto lo stile. Dopo molti film in cui l’amicizia maschile e tutto quello che ne deriva sono stati messi in scena sia con i moduli della commedia, come nel meraviglioso Tandem, nell’elegante Ridicole e nel divistico Uno dei due, che con toni più drammatici se non addirittura neri come nello straordinario L’uomo del treno, il discontinuo L’amore che non muore e il prezioso L’insolito caso di Monsieur Hire, ecco che arriva per “l’entomologo” Leconte il momento di avvicinarsi all’etimologia (cinematografica) di questo sentimento.

Patrice Leconte è uno che non prende i sentimenti sottogamba e crede che ancora oggi, in un mondo in cui esclusivamente i perdenti possono ancora nutrire delle vere emozioni, si possa sentire a nostro agio solo quando si riesce a staccarsi dalla realtà quotidiana ed abbandonarsi al gioco della vita. E Daniel Auteuil porta questo gioco alle conseguenze più estreme, almeno fino dove glielo permette la commedia umana, perché Il mio migliore amico è soprattutto una commedia, perciò si tralascia un sottotesto omosessuale mai assente nelle pellicole di Leconte, scambiando la vera amicizia per un gioco di società: infatti aiuta il suo “amico”, senza complicate metafore, a rivendicare se stesso attraverso la vincita di una grossa somma in un gioco televisivo come “Chi vuole essere milionario”. E di conseguenza, come nel caso di Monsieur Hire, eredita la più assoluta delle solitudini. Era dai tempi di Re per una notte di Martin Scorsese e le cene solitarie dello straordinariamente malinconico Jerry Lewis che non si vedeva una scena di un così straziante silenzio come quello che cade nell’appartamento di Auteuil dopo che Dany Boon, “il suo miglior amico”, si corona “re per una notte” dei quiz televisivi.

Ma come abbiamo detto fin dall’inizio, nei film di Patrice Leconte la cosa importante è il come piuttosto che il cosa: perciò attraverso una sceneggiatura arguta si recupera un certo modo di fare cinema wilderianamente “invisibile” dirigendo gli attori in modo perfetto e facendoli inserire in una ragnatela cinematografica in cui i buchi, se esistono, esistono solo perché lo permette la vita stessa e da cui, grazie alla capacità narrativa del nostro, non si vuole più staccare.

Daniel Auteuil ripete il suo ruolo di sempre, quello dell’uomo comune, toccando delle vette di verità inusitate e Dany Boon è semplicemente sublime nella parte del tassista iper-socievole con un sottofondo di uggia e tristezza. E a chi pensa che Il mio migliore amico sia il solito film francese rispondiamo che meglio “il solito film francese” piuttosto che “l’insolito (e inesistente) film italiano”. In fondo al cinema quello che conta è lo stile soprattutto lo stile e Il mio migliore amico ne ha stile e ritmo da vendere.

© CultFrame 12/2006

TRAMA
François è un antiquario, ha una socia nel business, e ha quindici appuntamenti al giorno. Ha un solo problema: non ha un amico. Per provare il contrario fa una scommessa: entro dieci giorni dovrà presentare alla sua socia il suo migliore amico. Nel taxi di Bruno inizia a setacciare Parigi alla ricerca di ex compagni di scuola, conoscenti, possibili amici senza rendersi conto che, forse, proprio quel conducente di taxi potrebbe risolvere il suo problema.

CREDITI
Titolo: Il mio migliore amico / Titolo originale: Mon meilleur ami / Regia: Patrice Leconte / Fotografia: Jean-Marie Dreujou / Montaggio: Joelle Hache / Scenografia: Ivan Maussion / Musiche: Xavier Demerliac / Sceneggiatura: Jerome Tonnere, Patrice Leconte / Interpreti: Daniel Auteuil, Dany Boon, Juliet Durand, Juliet Gayet / Produzione: Olivier Delbosc, Marc Missionnier / Distribuzione: Lucky Red / Paese: Francia, 2006 / Durata: 95 minuti

SUL WEB
Sito italiano del film Il mio migliore amico di Patrice Leconte
Filmografia di Patrice Leconte
Lucky Red

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