Spazio e struttura per un’immagine ⋅ Luigi Veronesi e la fotografia in mostra a Torino

Luigi Veronesi. Composizione n. 53, 1938

Pittore, scenografo, grafico, cineasta, fotografo. Le definizioni possibili per un personaggio come Luigi Veronesi sono molteplici e tutte calzanti. Uomo di grande curiosità intellettuale e di spiccata sensibilità creativa, Veronesi iniziò ad interessarsi di fotografia giovanissimo grazie al padre. Immediatamente percepì le enormi potenzialità di questa forma d’espressione, la quale forniva all’artista tutte le possibilità per penetrare e distruggere la patina della rappresentazione realistica.

Poco più che adolescente, scoprì il fotogramma, cioè l’immagine fotografica ottenuta per contatto, senza dispositivo ottico. Ma la sua smania di sperimentazione certo non si fermò qui. Anzi, questa particolare caratteristica (quella della ricerca) può essere senza dubbio considerata uno degli elementi fondamentali di tutto il suo percorso artistico. La sua produzione fotografica (e non solo) è al centro di un’interessante mostra allestita a Torino presso la Galleria Martano. Quasi sessanta opere per una ricognizione critica nell’ambito delle elaborazioni concettuali di un maestro che non ha mai tradito la propria cifra stilistica.

Luigi Veronesi. Fotogramma, 1938

Nelle immagini esposte è possibile percepire tutte le influenze che le avanguardie storiche ebbero su questo grande creativo, il quale può essere senza dubbio definito un formalista che teneva ben presente la lezione del costruttivismo russo e del surrealismo. Fotogrammi, solarizzazioni, sovrimpressioni, fotografia cinetica, Veronesi si è sempre mosso in uno spazio “altro”, antinaturalistico, antinarrativo ed intellettualmente complesso.

Giochi di luce ed ombre, linee sinuose che si intrecciano a forme geometriche. Incastri ed opposizioni di oggetti, strutture evanescenti, echi di mondi possibili, apparizioni che non godono di coordinate spazio-temporali. Le opere di Luigi Veronesi trasportano il fruitore in un universo astratto in cui l’architettura della realtà viene scomposta e riproposta in una visione sfasata e sfuggente che illumina il visibile restituendo allo sguardo umano il “poetico” che è in ogni cosa.

© CultFrame 06/2002

INFORMAZIONI
Dal 14 maggio al 14 luglio 2002
Galleria Martano / Via Principe Amedeo 29, Torino / Telefono: 011.8177987 / info@
galleriamartano.it
Orario: lunedì – venerdì 15.30 – 19.30 / mattina per appuntamento / Ingresso libero
Catalogo: Martano editore

SUL WEB
Galleria Martano, Torino

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